Quando uno sa che ha un’arma puntata addosso quale altra notizia potrebbe essergli utile? Non una ma due. La prima, chi gliela sta puntando. La seconda come fa a sapere questa cosa che è ignota alla pura visibilità. Rispondere alla seconda domanda è più importante che rispondere alla prima perché fornisce sensatezza e ponderatezza all’assunto nozionale. Se la fonte fosse poco credibile o destituita di ogni fondamento, verrebbe meno anche la prima risposta.
Risalendo dalla fine di questo percorso, che poi è anche l’inizio, il New York Times ci dice che secondo le immagini satellitari di una base artica la Russia è in grandi manovre con missili a propulsione nucleare. (Non si capisce bene dove avrebbe preso queste immagini, il New York Times. L’immagine aerea di una base artica non si prende attraverso fotoreporter o istantanee a caso. Chiaramente debbono esser state messe a disposizione da intelligence militari. Ci possiamo fidare allora? Non potrebbe essere questa una manovra militare? La falsa informazione).
Chiaramente sono immagini che destano preoccupazioni. Almeno per chi le sa vedere e non è l’occhio inesperto.
C’è anche una congettura fatta sempre dal New York Times. Si tratta di movimenti di velivoli che ricordano i test di due missili nel 2017 e nel 2018. Altri aerei degli Stati Uniti intenti a sorvegliare la zona nelle ultime due settimane.
Del resto, va detto anche che lo stesso Putin aveva annunciato, due mesi fa, un accordo con Lukashenko per spostare le testate nucleari tattiche in Bielorussia. Perché dovrebbe spostarle in Bielorussia? Per avere più a tiro l’Ucraina? E così prende corpo il demone dell’atomica ventilato dai più timorosi sugli effetti nefasti di questa guerra. Oppure la potente Russia semplicemente e nuovamente, sta mostrando i muscoli con l’avviso di metterli in uso?
La materia è lasciata ai sensazionalismi e alle oggettive paure scatenate da una guerra d’invasione e dalla reazione della Nato.