AGI – Il viso di Raz, 4 anni, che sorride nella foto. E poi Ariel, stessa età. E due adulti, Ariel e Roy Gori. Sono alcuni dei volti che campeggiano nei volantini apparsi nell’Upper East Side di Manhattan, tra la 70 e la 90 street: sono quelli di alcuni dei circa duecento israeliani rapiti da Hamas una settimana fa e tenuti in ostaggio a Gaza.
Lungo la Third Avenue, dentro le stazioni della metropolitana della linea Q, sui pali dei lampioni, in un’area ad alta densità di ebrei, vengono pubblicati nomi, età e volti, con l’invito a scattare foto e a far girare le immagini. “Kidnapped”, rapito, c’è scritto in alto.
“Aiutateci a riportarli a casa”, il messaggio in basso. Sono decine i volantini, messi dalla comunità anche con l’intenzione di coinvolgere i newyorkesi e invitarli a non abbassare l’attenzione. Chi vive a New York non può fare altro che prendere nota.
Qualche volantino, come nel caso della coppia Yossi Siberman, 67 anni, e Margit, 63, è stato strappato. Su quello di una bambina, Raz, qualcuno ha disegnato due ali di angelo. Una strada più a nord, in un altro foglio appare ancora la piccola Raz: è insieme alla madre, Doron, 34 anni, e alla sorellina, Aviv, di 2. Tutte e tre sono state sequestrate da Hamas. Di loro, come degli altri, non si hanno più notizie.