Non chiude Twitter (ribattezzata con X). Prevede una recessione dalle proporzioni del 2009. Il progetto di mega- produzione di Tesla in Messico potrebbe essere sospeso, almeno temporaneamente. Sono le tre novità del Musk-pensiero di cui il CEO aggiorna il mondo. Quindi in questo modo fa continuamente scrivere di sé. Elon Musk ha esternato nella conference call della Tesla e ha indicato il dato della crisi generale come causa del ridimensionamento delle aspettative sull’incremento di fatturati per Tesla. Ed è sui consumi come sui tassi da usura adottati sui prestiti – sempre secondo il CEO di Tesla – che si tocca con mano l’inizio di questa nuova crisi recessiva.
Eppure – little help from my friends – con l’aiuto degli amici, i soldi gli arrivano. Sono le forniture cinesi di Ningbo Tuopu Group e Hesai Technology con le quali sono stati programmati investimenti per un miliardo di dollari. Ma è anche vero che gli investimenti totali sono di dieci. Ma si tratta solo di prendere tempo e vedere come va l’aria generale che si respira nel mondo. Il prossimo anno si dovrebbe comunque iniziare e ad inizio2025 vedere le prime produzioni. Ma il rallentamento per le auto a batterie è soggetto ad seguire tappe più ragionate. Chiaramente l’incertezza causata da due guerre in corso non aiuta ad avere prospettive più rosee. Un terzo trimestre gramo per Tesla anche Wall Street ha fornito ulteriore argomento per un ripensamento critico. E poi non poteva mancare il riferimento al sociale con cui il miliardario di turno mostra come ha a cuore le sorti della povera gente. “Un gran numero di persone vive di busta paga e molti debiti – ha ricordato il tycoon – Debiti sulla carta di credito, debiti ipotecari. Questa è la realtà per la maggior parte delle persone. A volte è difficile per chi percepisce un reddito elevato, magari più di 200mila dollari all’anno, capire com’è la vita per chi guadagna cinquanta, sessanta o 70mila dollari, ovvero la maggioranza. Le persone esitano ad acquistare una nuova auto se c’è incertezza nell’economia”.
Ma in questo contesto di criticità ha smentito di voler chiudere X nel versante d’Europa. Le ingiunzioni della Commissione europea a introdurre elementi di controllo sulla produzione di notizie false o incitamenti all’odio trovano sempre su X la risposta: un twitt di Musk in cui nega di volersene andare dall’Europa. Che farà allora su tutti questi campi di battaglia? Osservare, analizzare e resistere. Ma nessuno crede in ciascuna di queste asserzioni. Il miliardario venuto dal Sud Africa ha già le risposte, ma per il momento le tiene per sé.