“Buon giorno, saluto tutti voi e vi do il benvenuto”. Non manca agli onori in sala stampa vaticana, il Pontefice. Ma quando deve inizia la sua giornata di incontri dichiara di dover soprassedere: “succede che io non sto bene di salute e per questo preferisco non leggere il discorso ma darlo a voi e che voi lo portiate” – Lo riporta l’Ansa come parola del Papa. Parole pronunciate con la voce molto affaticata – dice sempre la nota. Sempre oggi però. Francesco ha una fitta agenda di udienze, tra questi, nel pomeriggio, in Aula Paolo VI, c’è l’incontro con settemila bambini provenienti da tutto il mondo.
Nel messaggio scritto e consegnato ai Rabbini c’è tutto il suo pensiero: ‘Il dialogo porta alla pace e non la vendetta’.. “Ancora una volta la violenza e la guerra sono divampate in quella Terra che, benedetta dall’Altissimo, sembra continuamente avversata dalle bassezze dell’odio e dal rumore funesto delle armi. E preoccupa il diffondersi di manifestazioni antisemite, che fermamente condanno”, sottolinea Papa Francesco.
Sempre il Papa non evita di esecrare la vendetta: “Non le armi, non il terrorismo, non la guerra, ma la compassione, la giustizia e il dialogo sono i mezzi adeguati per edificare la pace”. E accenna anche al dialogo ebraico-cristiano e ha concluso: “per diventare edificatori di pace, siamo chiamati a essere costruttori di dialogo”.
Dialogo che in questa circostanza non c’è stato ma solo la consegna di un discorso. Motivi di forza maggiore.