Henry Miller in una raccolta di reportage sugli Stati Uniti simbolizzava con l’aria condizionata l’emblema della sofisticazione di quanto un tempo era naturale e selvaggio (Incubo ad Aria Condizionata, 1945). Con ciò l’America era destinata alla nemesi proprio perché aveva fatto trionfare il modello tecnologicamente determinato. E la massima esemplificazione era quella di respirare un’aria artificiale, riprodotto meccanicamente.
L’autore di Tropico del Cancro plaudirebbe alla scelta dell’Unione Europea. E anche al fatto che si sono dati dei tempi.
Più in sostanza si deve accelerare il processo di transizione energetica. Il primo divieto parte dal 2025. Chi produce pompe di calore aria-acqua dovrà adeguarsi a non vendere unità monosplit aventi meno di tre chili di Gwp maggiore di 750.
Dal 2024 al 2049 si debbono assolutamente ridurre i fluorurati. Dovranno essere utilizzati condizionatori e pompe di calore.
– Lo ha approvato il Parlamento europeo con 457 voti a favore e 92 contrari, 32 astenuti. Viene considerato come un caposaldo della svolta green dell’Unione –
Nello specifico ad essere messi al bando sono i condizionatori che adottano gli f-gas. Trattasi di gas sintetici utilizzati in diversi apparecchi. Si caratterizzano con livello molto alto di emissioni nell’ambiente. L’Unione da tempo li aveva eliminati per sollecitare l’acquisizione dei gas naturali.
Nel regolamento approvato si leggono tabelle e scadenze varianti a seconda del tipo di tecnologia utilizzata. Quelli domestici si prevede utilizzino gas sintetici. Presentano il global warming potential massimo di 150 a partire dal 2029.
Dal 2035 si possono utilizzare solo gas naturali. C’è anche la scadenza del 2027 relativamente alle pompe di calore monoblocco inferiori ai 12 kW. Ma si prevede anche una seconda scadenza per il 2032. Gli apparecchi già installati possono rimanere tali ma la manutenzione costerà di più vista la progressiva riduzione delle tonnellate di anidride carbonica, quindi la conseguente diminuzione di questo gas in commercio.
Il propano è invece il gas naturale concesso. Ma in Europa non ci sono in vendita condizionatori attivabili a propano. Come per le automobili, ma anche di più considerati i gradi di necessità, dovrà esserci necessariamente un adeguamento.
Obiezione: ma se le imprese che producono questi condizionatori inquinanti a danno dell’equilibrio termico della Terra incentivassero le esportazioni risolverebbero i problemi di fatturato ma non quelli del pianeta. Si è pensato anche a questo. Le imprese che producono condizionatori gradualmente non potranno esportare. I divieti scatteranno in relazione alle nuove regole.