Ma la politica del fare ha ancora bisogno dei partiti? Perché il metodo elettivo non può eleggere esclusivamente la persona? In definitiva non succede già questo in tutte le sedi decisionali? Ne è dimostrazione in vitro l’esperienza che sta vivendo il Comune di Guidonia Montecelio, novantamila abitanti, città densa di contraddizioni ma anche di possibilità evolutive.
Il sindaco Mauro Lombardo, 52 anni, professione avvocato, è stato eletto nel giugno 2022 con una lista civica formatasi però da personalità ben in vista nella politica locale per aver lavorato dentro partiti tradizionali. Da Alleanza Nazionale, da cui perviene Lombardo, a Forza Italia, fino ad arrivare al PD che esprime la vice sindaca, per poi continuare con Italia Viva di Aldo Cerroni.
La lista civica, solo in apparenza, ha prevalso dopo cinque anni di gestione Cinque Stelle. Nasce dall’esigenza di dare una proposta nuova alla città dopo lo scossone di arresti in cui il precedente sindaco di centrodestra e parte della sua classe dirigente aveva necessariamente consegnato le dimissioni.
La lista civica, sempre e solo in apparenza, uscita vincitrice, aveva fatto l’apparentamento col PD per trovare la strada di una riconnessione con riferimenti legati alla politica nazionale ma anche al governo della Regione Lazio allora del centrosinistra.
Davanti al nuovo già abbondantemente avanzato – centrodestra al governo del paese e dell’ente regione– la sollecitazione che il sindaco di cultura, oltre che di provenienza politica della destra locale, riceveva sollecitazioni sia da Fratelli d’Italia di Aldalberto Bertucci che da Forza Italia di Maurizio Massini. La Lega di Alessandro Messa ha conservato un ruolo defilato di stretta opposizione.
Come può il sindaco resistere al richiamo delle sue origini? Come può in una cultura di destra non rispondere all’ascendente identitario?
Ma la seduzione, più che emozionale, è funzionale. In un sistema-paese governato dal centrodestra non riesce ad avere un ruolo il governo della città che è figlio di quella cultura ma è tracciato dal solco del centrosinistra totalmente escluso da ogni sede decisionale. I rappresentati del PD appaiono così più imbarazzanti per il sindaco di destra che ad ogni perorazione per la città nelle sedi opportune si vede come se fosse un figlio di nessuno, laddove i suoi riferimenti ci sono.
Allora al sindaco in pieno dilemma amletico ha due soluzioni: azzerare la giunta per nominare nuovi assessori senza PD oppure aspettare le dimissioni dei rappresentanti in giunta di altra provenienza e ricomporre la maggioranza in Consiglio con quelli che nel centrodestra vorranno unirsi al governo della città.
Ma l’imbarazzo è anche per il PD. Uscire sdegnati dalla maggioranza, pur senza una ragione evidente ma solo per salvare l’orgoglio del sentirsi di troppo in una situazione insostenibile. Oppure lasciare che il sindaco tolga le castagne dal fuoco e si prenda direttamente questa responsabilità pagandone il prezzo o godendone per i vantaggi arrivati.
Ma qualsiasi sia la scelta il civismo politicistico intentato con successo dal sindaco Lombardo e da Aldo Cerroni (Italia dei Valori) conoscerebbe una contraddizione insanabile. Il terreno culturale da cui proveniva era la tesi per cui i problemi per la città erano tanti e tali da dover soprassedere agli steccati ideologici che ciascuno poteva tenere per sé nelle battaglie nazionali, sui valori e sui diritti generali. Nella città c’era bisogno di stabilire un nuovo senso della città da cui era nato questo civismo derivato da esperienza e conoscenza strettamente politica, non dal rifiuto della politica.
L’acquisizione del PD doveva essere letta come un’ulteriore integrazione a questa cultura di cui anche il PD faceva acquisizione. Se questo è vero perché non potrebbe esserlo anche per altri esponenti del centrodestra? Tutto questo è possibile però se ciascuno mette da parte la sua casacca per porsi soprattutto come cittadino al lavoro per la comunità. Solo per la comunità! Ma capiranno tutto questo presso le sedi referenziate dove sono gestite risorse? Quella di Guidonia potrebbe essere una battaglia politica contro il politicismo.