A novembre 2024 ci saranno le elezioni americane e comincia il conto alla rovescia. Ma sembra di essere in un film tipo Oltre il Giardino dove il candidato presidenziale è un demente ma nessuno se ne avvede. Stavolta tutti se ne accorgono ma nessuno riesce a dirlo.
Succede così a Joe Biden, 81 anni, di scambiare Emmanuel Macron per Francois Mitterrand. Sempre Biden, sempre a Las Vegas, parla di “Germania” ma il suo riferimento è la Francia. (Mitterand fu presidente francese, socialista e deceduto nel 1996, quindi fuori da ogni possibilità di entrare nel lessico politico).
Il contesto delle parole usate male è la confusione durante un discorso in cui intendeva essere polemico con Trump sull’attacco di Capital Hill. Appare confuso e per chiedere cosa direbbe il leader un altro paese (come la Francia e non la Germania come ha detto) se sui giornali leggesse che la Camera dei Comuni (che sta a Londra) dovesse essere attaccata.
Non si contano gli errori che denotano confusione. Anche nella scelta iniziale del discorso Biden appare incerto e inopportuno. Che senso ha richiamare un altro paese per riferire una situazione ben chiara successa nel suo?
I democratici d’altra parte continuano a riferirsi alla confusione ideologica che invece attanaglia i ragionamenti di Trump. E non è una motivazione consolatoria il mal comune mezzo gaudio.
Pochi giorni prima delle elezioni Biden arriverà a ottantadue anni. Se dovesse rieletto finirebbe il mandato a ottantasette anni.
C’è un problema non indifferente su come funziona la democrazia e nell’incapacità di trovare linfa vitale per trovare rigenerazione a sé stessa. E quando si tratta di uno dei paesi più potenti del mondo tutto questo diventa di drammatica attualità e riguarda un po’ tutti. Non solo gli Stati Uniti.