Ammalarsi di cancro non è un dramma, come qualche anno fa. L’immunoterapia ma anche la cosiddetta “terapia agnostica”, così come un calibrato indirizzo di metodiche tra farmaci, terapie e chirurgia consentono a molti pazienti di cronicizzare la malattia. In altri termini di conviverci.
Tutto questo è stato reso possibile da un’evoluzione esponenziale dei sistemi di cura, ma soprattutto da una rivoluzione culturale sulle metodiche. Non si guarda solo alla malattia in sé e all’organo bensì alla tipologia di cellula nella sua escalation di aggressività.
Ma soprattutto si parte del malato. Dalla persona, dalle sue precedenti patologie fino a una sorta di ereditarietà della malattia. In questo modo sono rivoluzionate le caratteristiche oltre che le tipologie di intervento, tale da dedicare a quella singola persona – affetta da una patologia oncologica – un tipo di cura specifico.
I risultati sul campo danno modo di ben sperare per gli esiti futuri anche in relazione alla crescita delle due principali risorse alternative alla chemioterapia e alla chirurgia. Queste sono, come già indicato, l’immunoterapia e la metodica agnostica.
Se n’è discusso al convegno organizzato dall’Osservatorio Sanità e Salute ieri pomeriggio, alla sala Capranichetta. Sono intervenuti a fare il punto sullo stato dell’arte nella ricerca contro il cancro, importanti specialisti della Medicina oncologica. Tra questi Francesco Vaia, direttore generale della Prevenzione Sanitaria presso il Ministero della Salute. Vaia ha tenuto a sottolineare come la ricerca abbia fatto importanti passi avanti, recentemente, grazie all’approfondimento della fenomenologia dell’mRNA.
Ma l’oncologia che guarda al futuro è quella che previene la condizione di malattia – ha detto Anna Lisa Mandorino, presidente di Cittadinanza Attiva – “Un’oncologia centrata sul paziente ma anche centrata sulla possibilità che i cittadini e le cittadine hanno di prevenire la malattia”.
Nel mondo associativo intervenuto anche interviene Saverio Cinieri, Presidente Fondazione AIOM. “Sul paziente Oncologico la vaccinazione è un problema serio ma sottovalutato – ha esordito Cinieri – La vaccinazione anti-influenzale oggi è accreditata con procedibilità accanto alla terapia oncologica” …. “Le linee guida del paziente Oncologico per chi deve effettuare una vaccinazione sono prossime alla pubblicazione.
A conclusione è intervenuto il coordinatore scientifico dell’evento Stefano Vella, docente di Metodologia della Ricerca Clinica presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, ha accennato al problema dei costi ma ha sottolineato il livello innovativo delle ricerche.