Roma è un cantiere ovunque. Non si tratta del restyling della città o del suo ripensamento funzionale sulla base di un nuovo modello di viabilità. Tantomeno di una grande riforma alla pesantezza cementizia che la Città Eterna dovette subire col pretesto delle Olimpiadi nel 1960 e delle urbanizzazioni dei vari super costruttori immediatamente dopo. Ma nemmeno di ripensare al rapporto periferia-centro, tantomeno nel grande progetto di rendere totalmente autonomi i quartieri sui grandi assi radiali della città. Niente di tutto questo. Si tratta di una miriade di rattoppi. Lavori dovuti per strade colabrodo ma che avevano bisogno di una programmazione diversa affinché chi ha la malsana idea di circuitare nella città impiega il triplo di tempo che in una qualsiasi città nel mondo. L’ostinazione a fare un’altra metropolitana con passaggio nel cuore della città – piazza Venezia quasi totalmente cancellata dai lavori – quando dopo l’ultima esperienza di lavori durati venticinque anni si era detto che per questo tipo di lavori sotto terra la città aveva dato.
Eppure stazioni ferroviarie metropolitane con passaggi sotterranei ancora tutti da iniziare, un ponte andato a fuoco che è in fase di nuova realizzazione (ponte dell’Industria che unisce l’asse Marconi ad Ostiense) per preparare il Giubileo. Ma non si arriverà mai per tempo. La corsa per l’Expo si è definita come una delle peggiori brutte figure della sua Storia dove la Capitale d’Italia non è mai stata in gara. Perdere questo grande obiettivo significa rendere inutile tanti progetti di restauro per mostrarne il volto antico.
Una città allo spasmo, dove si vive male. Diciamocelo. Oramai è un lamento generalizzato.
Eppure si continua ad inventare una funzione nuova a un turismo che non è mai mancato e che non ha bisogno di stimoli per dare una visione nuova a quel che c’è. Si tratta invece del contesto abitativo di chi decide di stare a Roma per qualche giorno in vacanza il problema da risolvere.
Però il sindaco Roberto Gualtieri ama presenziare eventi belli, dove si scoprono targhe, piccole opere teatrali, si dà un volto di fantasia oramai totalmente smarrito. Ai Mercati di Traiano oggi è stato presentato lo studio romano di architettura il vincitore del concorso internazionale per la “Nuova Passeggiata Archeologica” nell’area dei Fori Imperiali. Si rifarà così il Museo dei Fori Imperiali. Benissimo!
All’iniziativa non poteva mancare il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Tutti felici e contenti. Ma la città soffoca. Ha bisogno di ritrovare una vocazione commerciale perché le sue attività sono strangolate dall’inflazione, dalla crisi dei consumi, ma anche dal pessimismo dilagante di chi scappa se può, appena può, da questa città tentacolare.
E stavolta non ci sono “ricuciture” in urbanistica come ai tempi di Rutelli né una fabula di nuova città come ai tempi del nuovo piano regolatore di Francesco Rutelli. Non c’è la favola da raccontare per chiedere ai cittadini di stringere i denti e andare avanti. E probabilmente ne avremo le evidenti manifestazioni a breve.