L’Italia è piena di difformità e irregolarità strutturali. Se ne vedono in ogni dove, sufficiente alzare la testa in ogni contesto abitativo, alzare lo sguardo e poi verrà il quesito indiscreto: sanato o da sanare?
Di qui la ridda di polemiche rituali sul doppio pesismo del non-sistema-paese: figli e figliastri, ma qui soprattutto rispettosi delle leggi e furbi. Ma la seconda è di sicuro più estesa dei primi.
Ma anche questa polemica deve essere superata davanti al fatto che i conti dello stato – o lo stato dei conti – versa nuovamente in un deficit tale che la soluzione del condono appare irrinunciabile, oltre che benedetta. Quasi ben vengano gli abusi che rovinano la visione d’insieme di un luogo. Adesso servono affinché i tagli alla spesa pubblica siano meno pesanti di quanto si teme.
Del resto – si dirà – si interviene solo su “piccole difformità” o “irregolarità strutturali”. Il ministero delle Infrastrutture conta di sistemare una miriade di sospesi che generano altrettanto contenziosi. Insieme vanno riformate le indicazioni di legge in relazione alle norme sull’edilizia.
La parola semplificazione è nell’ordine delle priorità, ma semplice in edilizia è difficile da farsi. Ci sono procedure formali da rendere più agili, ma soprattutto sanare molti interventi che sono ben oltre la manutenzione ordinaria per diventare assai straordinari. In Italia!
Innanzitutto sul piano delle regole e delle leggi: “disallineamento tra il progetto e quanto materialmente realizzato in cantiere”. Ma ci sono anche modificazioni invisibili all’esterno, ma non meno gravi, come gli spostamenti di tramezzi o modificazione delle porte. Consistono in modificazioni interne che vanno sanate.
Ma poi esistono gli abusi veri e propri. Non giganteschi! Ma evidenti a colpo d’occhio. Non sono diversamente sanabili. Non può essere adottato il cosiddetto regime della doppia conformità. In questo ultimo caso c’è bisogno di verifiche incrociate che al vaglio tecnico non possono essere superate.
La tenuta del governo dipende in gran parte dalla capacità di sbrogliare questi contenziosi visibili e invisibili. E al di là del fragore che se ne genererà saranno contenti sia coloro che vivono nel nascosto dell’abuso ma anche chi lo evidenzia.
Come per il superbonus l’edilizia interviene a comporre la frana costante dei nostri conti pubblici.