Il presidente della repubblica Onorevole Sergio Mattarella ieri ha ricevuto la laurea ad honoris dalla facoltà di giurisprudenza dell’università di Trieste. Si tratta solo della premessa notiziale per evidenziare la nota del neo docente in diritti dell’umanità.
“Guai a recidere i collegamenti tra gli atenei, come chiedono a gran voce i gruppi filopalestinesi, antisionisti e anti-Nato, con il sostegno dell’intellighenzia estremista, per isolare Israele”. E continua con la lezione di applicazione della vita democratica. “Le università sono sempre state, oltre che sede di approfondimento e trasmissione del sapere, luogo del libero dibattito, della critica e anche del dissenso nei confronti del potere. Dibattito, critica e dissenso collegati tra gli atenei di tutti i paesi, al di sopra dei confini e al di sopra dei contrasti tra gli Stati», spiega nel corso della sua lectio magistralis il presidente della Repubblica. Che poi ammonisce: «Se si recide questo collegamento, questo prezioso scambio di riflessioni, di collaborazioni, di esperienze, non si aiutano i diritti, non si aiuta la libertà né la pace, ma si indebolisce la forza del dibattito, della critica, del dissenso”.
Come sempre, non procede per assiomi. Non ha dogmi. Solo spunti che richiamano i semi del costume democratico coi sistemi di convivenza tra stati liberi.
Il concetto è quello detto, ribadito e che chiede conferma quando i principi sono messi in discussione: “l’intolleranza va bandita dalle università, perché con l’università è incompatibile chi pretende di imporre le proprie idee impedendo che possa manifestarle chi la pensa diversamente”.
IL messaggio è su Israele e il boicottaggio ai suoi atenei. L’atteggiamento di intolleranza è quello degli stati autoritari. Non c’è altra interpretazione. Sempre Mattarella: “si aiuta il potere, quello peggiore, che ha sempre cercato di tenere isolate le università del proprio Paese, di impedirne il collegamento con quelle oltre confine”.