Donald Trump è stato condannato nel procedimento giudiziario definito dalle cronache “scandalo Stormy Daniels”. Potrà comunque esser candidato per le presidenziali ed è difficile capire quanto peserà nel responso degli elettori e se peserà. Come dato storico si attesta che è avvenuto il dato per cui il primo ex presidente degli Stati Uniti trova una condanna in un processo penale. Rischia così dai quattro anni di reclusione sebbene in libertà vigilata a una multa da comminare. La pena verrà stimata ed espressa l’11 luglio.
Non sono mancati i complimenti. Trump ha dato del “corrotto” al giudice. Ne ha ovviamente approfittato Joe Biden con il richiamo al primato della democrazia. “C’è un solo modo per tenere Donald Trump fuori dalla Casa Bianca: le urne” – ha detto Biden.
Il problema che ha inguaiato Trump consiste nell’accusa di falsificazione di documenti per nascondere pagamenti a Stormy Daniels, etichettata dai media come porno diva. La donna, secondo la sentenza che conferma l’accusa, era stata pagata per tenere il silenzio di una relazione parallela al suo rapporto coniugale. Galeotta è stato per Trump la prova sulla falsa documentazione dei rimborsi. Chiaro il botta e risposta sul caso e sulla risposta per cui si intende influenzare l’esito elettorale.
Trump ha anche altri problemini con la giustizia ma questi casi saranno giudicati con sentenze che saranno emesse dopo le elezioni. Quindi questa prova era quella del fuoco. Ma non è detto che il tycoon faccia invece tesoro della sentenza a suo danno.
Sullo sfondo resta una costante, oramai, in tutte le democrazie occidentali: quello di un rapporto troppo spesso conflittuale tra classe dirigente elettiva democraticamente selezionata e magistratura. Si potrebbe dedurre la crisi del modello dei tre grandi poteri divisi come funzioni e come prerogative: giudiziario, esecutivo, legislativo. Servono regole nuove e dimostrazione di essere al di sopra di ogni sospetto da parte di chi si candida. Serve lo stesso per coloro chiamati ad applicare le leggi con l’emissione di giudizi che vanno a carico della vita di persone in carne ed ossa.