Attaccati i conti dei magnate russi il Presidente apre
Il presidente russo Putin ha fatto sapere le sue condizioni per aprire i negoziati e porre fine del conflitto in Ucraina. Prima di ascoltarle dovremmo ritenerle un grande passo in avanti. Chiunque sia dell’avviso di chiudere questa vicenda divrebbe entrarci in questa trattativa, cercare di prenderne il massimo. Nel caso non si arrivasse a una condizione soddisfacente dichiarare fallita la trattativa senza siglare accordi. No! Si alzano in piedi gli ultimi in commedia a dire proditoriamente che queste condizioni sono inaccettabili.
Consistono essenzialmente nell’accettazione di due stati di cose.
Innanzitutto “il ritiro delle truppe ucraine dai territori delle repubbliche di Donetsk e Lugansk, dalle regioni di Kherson e Zaporozhye. Ed è inteso il ritiro dei militari da quelle parti delle suddette regioni attualmente sotto controllo ucraino”.
E poi, Kiev deve dichiarare l’assenza di piani per aderire alla Nato.
La posizione russa ribadisce che l’Ucraina deve restare neutrale, fuori dai blocchi, senza status nucleare.
C’è sospesa la questione della convivenza tra popolazione russa e ucraina. Chiaramente in Ucraina devono essere garantiti diritti e libertà ai cittadini di lingua russa.
Putin chiede siano abolite le sanzioni occidentali contro la Russia.Chiaramente tanta apertura si vede solo l’indomani dell’annuncio di bloccare i conti in Occidente ai magnate russi. E altrettanto qualsiasi trattativa non sarà intavolata senza la presenza del Presidende degli Stati Uniti neoeletto, quindi dopo il 4 novembre.
La risultante della delineazione di nuovi equilibri sembra così dettata dai soldi e da tempi determinati. Tutto quello vhe sta in mezzo deve essere coperto dalle parole … E dalle pallottole.