Macron si era distinto per una fuga in avanti nella guerra in Ucraina. Disposto addirittura a mandare propri soldati per gestire direttamente i propri mezzi bellici con la volontà di mettere la parola fine alla guerra di Kiev.
La sortita era sembrata una fuga in avanti, e lo era, nei rapporti con il resto dell’Unione Europea. In più esponeva maldestramente tutti in una guerra a cui si aderiva col contagocce limitandosi a inviare armi al paese invaso e meno forte militarmente.
Ora con il round a sorpresa delle elezioni legislative francesi, il ruolo della Francia dovrà essere ridefinito in questa guerra. Si dirà: “Macron è sempre Macron”. Ma oggi ha meno problemi di ieri e non ha bisogno di mostrare i muscoli al mondo per accreditare la sua forza. Ma dimostrata la sua lungimiranza di uomo di stato – avendo sciolto le camere per non farsi bollire dalle opposizioni per convocare le elezioni e vincerle – deve continuare sui panni del grande stratego e dare l’imprimatur sui grandi problemi.
IL primo è quello del debito che in Francia ha superato il Prodotto interno lordo. Chiara la richiesta da Bruxelles di rientrare al più presto. Il deficit nel 2023 è andato al 5,5%, mentre l’Unione fissa il 3%. Quindi a dover essere conseguenti si dovrebbero prendere quelle misure socialmente assai sgradite. Ma totalmente rifiutate dalla parte che si riconosce in Rassemblement National coi quali, invece, dovrebbe riuscire a convivere se non addirittura governare.
Quindi, fare cosa sgradita a Bruxelles infischiandosene dei suoi diktat, oppure infischiarsene delle due opposizioni che si troverebbe: da una parte Malechon e dall’altra Le Pen!
E poi c’è il problema su che faccia fare in contesto internazionale davanti agli scenari di guerra. Si è fatto il leone e ora non si possono vestire i panni dell’agnello. Certi rapporti sono tali che non si dimenticano le prese di posizione forte dette il giorno primo. Ed allora in politica estera, così come a Bruxelles e a gestione del deficit, la parla d’ordine è solo una: fare un momento di silenzio. La Francia ha fatto troppo rumore finora.