Un tempo durante le Olimpiadi si sospendevano le guerre. Oggi le guerre sono silenziate. Sui notiziari non si capisce cosa sia successo a Roma nell’incontro tra Netanyahu con il mondo arabo. Poche stentate notizie sulla guerra in Ucraina. Si snobba la vittoria di Maduro in Venezuela pur essendo stata guadagnata in modo molto controverso. C’è una probabile crisi di governo in atto, ma nessuno riesce a tematizzarla. Si capisce solo perché il centrosinistra si sta ricompattando essendosi presentato per la recluta lo stesso Matteo Renzi. Stiamo andando incontro a un riallineamento di bilancio tra i più sofferti della nostra Storia essendo il nostro debito pubblico pari a tremila miliardi di debito. Ma chi la varerà questa finanziaria lacrime e sangue? Si farà da parte Meloni per un ennesimo governo tecnico? Si faranno le elezioni per dare questa patata bollente al centrosinistra?
Sono tutte questioni di cui con ragioni e torti dovrebbero parlare i nostri notiziari. E invece campeggia a tutta pagina l’abbattimento del famoso orso ritenuto pericoloso. Sul sito dell’Ansa ha meritato la notizia di apertura per diverse ore.
E poi le Olimpiadi!
Tutti davanti alla tivvù a seguire eventi sportivi di cui nelle normali conduzioni delle rispettive gare dei relativi sport non interessa a nessuno, fuorché i praticanti. Oggi tutti si interessano di scherma, di nuoto e fra poco saranno dei campioni potenziali di tiro al piattello. Oppure aspettano la prossima gaffe dei francesi. Già con la Senna hanno fatto una figura barbina. Doveva essere bonificato con spesa un miliardo e più. Niente da fare! La Senna è ancora inquinata e non ci si possono far fare le gare ai nuotatori di lungo. La sindaca che per esibizione l’ha attraversata a nuoto dovrà andar a farsi vedere da un buon infettivologo. Pare ci siano batteri molto pericolosi. La gara sarà su chi la spunterà. Loro o i primi bagnanti creduloni?
Oppure uscirà fuori che il materiale per le medagli è stato prodotto da chissà quale lega di metalli, oltre che dai resti della Torre Eiffel.
Ma gli italiani sono tutti davanti alla tivvù per disputare sull’ultima gara. Quattro milioni 204mila telespettatori con share del 29,2% all’inaugurazione. Si continua con oltre quindici ore di trasmissione con punte superiori ai tre milioni e mezzo di spettatori
La tesi per cui qualsiasi fenomeno mediatico consiste nel nuovo oppio dei popoli ha molti propugnatori. Ma ciascuno a suo modo postulava che essendo vivo questo elemento di coscienza l’incantesimo presto o tardi sarebbe saltato.
Possiamo dire che oggi è ricominciato. Anche perché chi dovrebbe dare la sveglia si è addormentato.