L’uso dei telefoni cellulari si è diffuso capillarmente nel mondo eppure il dato dei casi di tumori al cervello è rimasto identico. Consiste nella deduzione capitale per la quale si rivede la vecchia teoria per cui l’uso prolungato del telefonino può far insorgere patologie cancerose.
Si tratta del disvelamento di un dogma nato da pregiudizio e da intuizioni erronee. Procurando vibrazioni, induttanze e inspiegati altri fenomeni, quell’aggeggio che tutti noi usiamo per comunicare non poteva non avere ripercussioni.
Sembra invece non ne abbia. Con buona pace di catastrofisti pronti a vedere una sciagura dietro l’angolo ma anche degli scientisti che spappardellano una ricerca bella e pronta come fosse acqua paola e la propongono come incipit di una teoria normativa e regolativa. Di nuovo, niente di tutto questo.
Il dato ci insegna che la realtà è sempre più complessa e la verità, per chi ci crede, consiste in una ricerca senza mai fine. Allontanare, quasi per metodo, le asserzioni apodittiche tali da dare verità assiomatiche, tanto più quando sono confortate dalla cultura del sospetto o peggio ancora, dalla paura.
La nuova nozione (che per metodo non dovremmo nuovamente annoverare come sacra verità della scienza) è stata pubblicata da Environment International e ripresa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Di qui, il partito degli apocalittici in occasionale alleanza col partito dei liberatori del mondo opporranno reprimende intemerate contro l’OMS, colpevole di tanti mali specialmente in fase Covid. Ma si chiede di sospendere il giudizio per un attimo e guardare i fatti. O meglio, le deduzioni proposte dallo studio.
La ricerca è andata ad analizzare una miriade di studi che portavano a queste conclusioni. Sono cinquemila! Cinquemila ricerche pubblicate in organi di informazione strettamente scientifica. Ebbene l’analisi su queste ricerche tese a saggiarne la probità ha concluso che non lo sono.
I cellulari, come tutto ciò che utilizza la tecnologia wireless – inclusi laptop e tv – emettono radiazioni elettromagnetiche a radiofrequenza, o onde radio. Ma non c’è associazione tra uso del cellulare e cancro. Non c’è associazione neanche quando sussiste uso prolungato. Non c’è associazione tra adozione del telefono cellulare come regola di vita e la vita biologica neanche nei casi in cui il corpo sussiste come appendice di questo ordigno tecnologico. Non c’è alcuna associazione!
Bene. Ed ora cosa dovremo fare della miriade di ricerche attestanti il contrario. Come possono essere risarcite le persone che ci hanno creduto vivendo forzosamente in modo distaccato dal proprio gioiello tecnologico? Sono ricerche che hanno bombardato la coscienza consapevole di ciascuno dall’anno 1994 al 2022 – questo è il range di tempo in cui sono stati analizzati gli studi. con l’uso prolungato (utilizzo per 10 anni o più) né con la quantità di utilizzo (il tempo trascorso al telefono).
Se ne potrebbe trarre una critica magistrale al mondo altisonante della “Scienza” che più esattamente dovrebbe riconoscersi come conato tecnologico teso al nuovo dominio ideologico del mondo. Ma è bene astenersi anche da questa pratica. Diciamo che questo mondo è fatto di persone in carne e ossa, debbono campare e per questo sposare, quindi dimostrare, asserti buoni per entrare nelle pance come nelle teste delle persone. Quindi anche la conoscenza del nuovo deve essere presa come un panino da consumare e dimenticare. Così va il mondo.