Dopo il famoso discorso del più autorevole e ascoltato degli italiani i commenti si inerpicano nel dire che la strada indicata da Draghi è l’unica possibile. Ma proprio per questo nessuno la prenderà perché significa fare tante rinunce su se stessi e innanzitutto su un principio di autonomia, identità e autorità di ciascuno dei paesi a cui ciascuno dei paesi non vuole rinunciare.
Su Draghi e il suo discorso sono stati fatti i paralleli più arditi ma forse quello più rispondente, sollevandolo dalle more economicistiche, è quello che lo assimila alla necessità che nel Rinascimento si avvertiva per il superamento dei piccoli stati in Italia per la formazione di uno stato unico e autorevole nel mondo. Era giusto, palmare, ovvio. Ma implicava una cessione di sovranità da parte di tanti quindi non si fece.
L’idea di superamento nell’Unione di separatezze legate al vecchio millennio trova un facile plauso dai commentatori ma non dai diretti interessati.
Eppure si tratta di un passaggio fondamentale per arrivare una politica energetica innovativa. Si deve superare la primazia del petrolio e del carbone. Si deve arrivare a una rivoluzione digitale. Si deve dare una forte spinta alla voglia di innovazione. Si debbono smantellare le burocrazie presenti nei diversi stati. Con questa dimensione di Stati Uniti si potranno emettere del bond appetibili nel mondo e finanziare questa grande svolta.
Il problema è tutto nei tempi. Fare la prima o la seconda delle operazioni come immediata. Ma a monte di tutto questo c’è, si ripete, la capacità di fare un passo indietro da parte di ciascuna dimensione particolare che deve capire la sua antiquata collocazione del mondo tale da farla facile preda di avventori oligarchi che comprano e vendono senza problemi.
Ed è questo lo scalino più difficile da salire e non sorprende sia un’economista a indicare questa strada, non un filosofo tantomeno un politico. L’economista deve riuscire a vedere i problemi in modo distaccato, dall’alto, analizzarne ogni sua parte, e in modo matematico indicarne la sintesi per la soluzione.
Forse l’autorità di Draghi era necessaria per dire quel qualcosa che nessuno osa dire anche se ha perfettamente in testa. Sono le fasi di stallo che si determinano nella Storia e la loro durata consiste nella risposta tale da fornire il successo o l’insuccesso della soluzione.
Perché c’è un altro dettaglio che Draghi non ha detto ma noi ci permettiamo di evidenziare. Bisogna far presto prima che sia troppo tardi.