Ora che le bombe ci esplodono accanto le anime belle si accorgono della guerra e ne hanno orrore. Quando i bombardamenti erano osservati da lontano c’era invece un parere distaccato, circospetto ma distante.
Ora ci rendiamo conto di quello che avevamo sempre saputo. Questa guerra ci può coinvolgere direttamente. Il nostro ruolo non può continuare ad essere quelle dei dissuasori morali o di chi pontifica buoni sentimenti.
L’esercito israeliano se n’è infischiato dell’obiettivo che si approcciava a bombardare. Secondo il loro esercito poteva contenere dei nemici hanno quindi operato da soldati.
Non sono colpi partiti per errore”, sottolineando che “gli atti ostili computi e reiterati delle forze israeliane contro la base 1-31 potrebbero costituire crimini di guerra” e “sicuramente rappresentano delle gravissime violazioni alle norme del diritto internazionale umanitario”.
La Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite (Unifil) consistein un avamposto ONU mandato in terra di Libano dal 1978 proprio per regolare e moderare militarmente lo status quo. Secondo gli israeliani lì si nascondono molte forze nemiche e più di una volta avevano chiesto di farsi da parte senza successo.
La risposta l’ha ribadita il ministro della Difesa Crosetto: “Noi e Onu non prendiamo ordini da Israele”
E poi spiega la necessità militare di tenere quella posizione: “La situazione in quella parte di Libano ci preoccupa non da oggi, ma quello che è successo è totalmente inaccettabile e non esiste la giustificazione di dire che le forze armate israeliane avevano avvisato Unifil che alcune delle basi dovevano essere lasciate”.
Detto questo per un’informazione completa bisogna anche ascoltare quanto detto da Israele e messo nero su bianco su un comunicato. “Israele apprezza l’assistenza dei Paesi donatori di Unifil, in particolare dell’Italia, e li ringrazia per il loro tentativo di prevenire un’escalation nella nostra regione. Dall’8 ottobre Hezbollah ha lanciato migliaia di missili contro Israele e decine di migliaia di cittadini israeliani sono stati costretti a evacuare le proprie case nel nord. Sfortunatamente Hezbollah sta cercando di nascondersi vicino alle basi Unifil e Israele ha già scoperto tunnel e depositi di armi vicino a quell’area. Israele ha raccomandato più volte ai militari italiani dell’Unifil di ritirare parte delle loro forze dall’area per ragioni di sicurezza, ma purtroppo la richiesta è stata respinta”.
Quanto dichiarato è vero? È falso? Trattasi solo di tentativo per non avere tra i piedi un esercito di forse neutre in grado di impedire di fare il bello e il cattivo tempo?
Impossibile uscire da questi dilemmi per vestire i soliti panni del tifoso di parte. La guerra questo implica. Il non riconoscere sfumature ma solo nemici e condizioni che impediscono la loro eliminazione. Entrambi vanno rimossi.
Ed è una logica che vale per ciascuno dei contraenti. È per questo che con maggiore forza pervasiva si deve entrare in questo conflitto, come nell’altro, con una visuale alta di chi intende risolvere le ostilità senza farsi portatore di interessi ma solo mediatore basandosi sugli interessi concreti delle singole economie.
A fare danno in questo conflitto infatti sono i paesi alleati dei contraenti che si limitano a spedire armi e non risolvono le controversie. In tal senso sarà ricordato il silenzio d’Europa che proprio per questa grande occasione avrebbe potuto inventarsi un ruolo. Ma, come peso specifico, soprattutto il vuoto degli Stati Uniti. Una campagna elettorale in corso non giustifica tanta ignavia.