La migliore difesa della dignità degli italiani che se ne fregano delle contese interne tra le correnti di un partito e dei gusti di letto di alcune persone chiamate a responsabilità di Stato sarebbe quella di boicottare la puntata di Report in onda stasera: non vedendola, occupandosi di altro, come sempre fa nella propria vita.
Strombazzata, evocata, citata anche da emittenti in competizione, ma il giornalismo nella sua storia è stato così strumentalizzato a fini di regolamenti di conti interni dentro un partito. In verità questo è successo moltissime altre volte, ma mai con un risvolto così evidente e con battage così forte. Tanto che a dare spoiler e a promuovere l’evento dell’informazione segreta sono quelli dell’opposizione e quelli delle correnti avverse ai malcapitati.
Sembra tutto convertibile ai problemi che Giuli avrebbe con Fazzolari (rispettivamente ministro della cultura e sottosegretario alla presidenza del Consiglio) oppure a qualche marachella che l’attuale ministro si ipotizza abbia fatto a carattere personale e nella solita vecchia manovra del tenersi a galla tra i marosi della politica.
La tragedia pirandelliana vede però i due protagonisti negare negare negare. “Non c’è un caso Giuli”. Dice Giuli. “Ricostruzioni del tutto inventate” – dice Fazzolari. Fin quando qualcuno vedrà la trasmissione si renderanno esplicite le ostilità ma nulla sarà chiaro ed evidente. Sappiamo solo che come nei film western qualcuno cadrà a terra, sacrificato al rito della verità che si fa storia, nel senso di narrazione, non nel senso di determinazione di un reale movimento nel corso dei tempi.
Forse in un mondo preoccupato da due guerre, da un ceto medio che scende come possibilità e prospettive di vita, da una condizione sempre più stagnante … la querelle di palazzo suona come un diversivo in più. Un reality più vero del Grande Fratello con attori e comparse.
Viene da chiedere al ministro il motivo della sua persistenza, perché non molla tutto e se ne va come il capo di gabinetto neo nominato. Ma la risposta probabilmente sta nei problemi elencati sommariamente sopra. Campare è difficile. E una volta entrati in un circolo mediatico di quel tipo, con quegli oneri e onorari, è difficile quasi impossibile rinunciarvi, tantomeno ricominciare da capo in una impossibile nuova carriera altrove.
La vita è dura.