Legge fisica: a una cesura ne segue un’altra uguale ed opposta. Ed è così che l’esercito dei musicisti oramai ha preso coscienza e consiste in un potere vero e proprio. Da essere bisognoso di manifestazioni pubbliche degnamente compensate ora può decidere come gestirsi e rispondere pan per focaccia agli amministratori che chiudono le porte a uno di loro. Si tratta di reazione solidaristica. Si tratta di battaglia per la difesa delle libertà espressive di ciascuno, anche quando quello che esprimono consiste in un qualcosa quantomeno discutibile. Ma del resto la libertà sarebbe poca cosa se non fosse garantita anche a coloro che entrano in converso al mondo di valori di appartenenza.
Sono tutte le questioni presenti al “pasticciaccio brutto” … Non di via Merulana. Di Circo Massimo!
Si fa fuori un musicista per contenuti inopportuni per una grande festa sociale dove i valori della solidarietà debbono essere sempre sostenuti. Gli altri musicisti sono solidali al musicista escluso: Tony Effe. Si ribellano allora Mahmood e Mara Sattei. Quindi a Circo Massimo al momento non c’è nessuno. Rischieremo di vedere il sindaco in persona suonare la chitarra come dispensa spesso in diversi incontri ufficiali.
Non si può giurare sulle qualità di economista o di amministratore, ma il nostro Roberto Gualtieri è valente chitarrista e forse potrebbe trovare il suo momento.
A sostenere il sindaco nei panni di chitarrista classico però non interverrebbe Giorgia, che pure ha fatto sapere della sua solidarietà ai musicisti e alla libertà di espressione. Anche Noemi, stessa posizione. Emma Marrone manda un abbraccio al rapper. Cantanti e musicisti hanno proprio fatto il trust: dettano i loro contenuti che consistono nel dare tutti i contenuti possibili.
Anche la posizione dei discografici (Fimi) si rifiuta di metterci una pezza fornendo altri artisti in supporto. Magari dj o un grande nome a far passare capodanno! No. Scrivono: “Siamo sempre e sempre saremo dalla parte degli artisti e contro queste forme di censura. La libertà di espressione non è negoziabile”.
Qui non si vuole né si può entrare nel merito della vera pericolosa contagiosità dei contenuti considerati efferati del rapper in questione. Né tantomeno si può esprimere sorpresa sul fatto che se sono così riprovevoli per l’amministrazione comunale, altrettanto sentimento non sia provato dai colleghi musicisti.
Si vuole porre elemento di riflessione sulla ingenua sprovvedutezza del nostro sindaco che si carica di una questione che avrebbe dovuto bypassare ad altri. Sarebbe stato interessante leggere le opposizioni di associazioni o di cittadinanza in contrasto a questo musicista. Di lì il sindaco nel tentativo di dirimere la questione avrebbe rivolto un invito al buon senso di ciascuno degli interlocutori all’inusuale tavolo: associazioni, musicisti, organizzatori, oltre al rapper nello specifico. Qualsiasi soluzione sarebbe dovuta uscire da lì. E invece se la carica lui.
L’effetto di rimbalzo antipatia è un dato sicuro. E riflette quella legge fisica richiamata in apertura: ad ogni obiezione risponde una reazione uguale ed opposta – a una cesura ne segue un’altra uguale ed opposta. Quindi il sindaco che voleva reprimere comportamenti e pensieri non commendevoli si ritrova represso dalla moratoria dei musicisti. Rischia così di rimanere senza musica per Capodanno. A meno che, sempre, non decida di farla lui. E anche questo potrebbe essere un nuovo inizio.