La musica classica ha ancora cittadinanza nel sentimento comune degli italiani? Ha senso una serata in grande spolvero dove si invita il massimo di quanto il nostro italico spessore musicale può dare al mondo, Riccardo Muti? Ma soprattutto: qual è il livello dei nostri rappresentanti parlamentari? Che tipo di formazione hanno conosciuto? Hanno qualche percezione di come ci si comporta a un concerto di musica sinfonica? Riescono ad apprezzare in qualche modo il prodotto della cultura italiana nei secoli, nello specifico prodotto in Musica?
Queste e altre domande hanno avuto ieri risposta. Livello bassissimo. Deputati come ragazzini intenti a fermare il momento tra selfie e squilli di telefono. Così riporta Il Messaggero così come le rimostranze espressamente dette dal maestro Riccardo Muti.
Mentre suonavano con orchestrali giovani la sinfonia Roma di Bizet pare che ci fossero dei senatori che stavano vedendo la partita Roma Parma. Durante l’esecuzione della sinfonia alcuni squilli hanno disturbato uno dei più grandi musicisti classici del mondo.
Essendo Muti considerato una specie di divinità può permettersi di redarguire i senatori come fossero degli scolaretti e infatti lo ha fatto.
Di qui di dipanano le domande sul senso di queste serata di rappresentanza in un ambito dove certi valori non sono condivisi. Altra domanda allora su quale sia l’espressione legittima in un contesto come quello della massima sede legislativa del nostro paese. Ma per ultimo la costatazione del livello dei nostri rappresentanti. Pare che i deputati del PD mancassero quasi completamente. E forse trattasi di comportamento più coerente, chi c’era non ha staccato con la sua solita vita di contatti frequenti e febbrili col resto del mondo. Mai smesso anche l’ossessione di esserci e di documentare la presenza anche in questo momento che dovrebbe essere di distensione.
Si tratta, inoltre, dell’ulteriore riprova che il livello dei nostri rappresentanti eletti nelle camere legislative è più basso della media degli elettori. Ma questo potrebbe non piacerci perché non c’è una considerazione sul tonfo democratico che rovescia il rapporto gerarchico tra rappresentanti e rappresentati.
Votiamo persone peggiori di noi e siamo divertiti quando i loro comportamenti effettivi lo confermano. Dal segnale del concerto con Muti non se ne ricava una grande lezione.