Si è fermato a Natale il tremore dei fans di Samuele Bersani che rimasero interdetti dalla dichiarazione data il 7 novembre sui Social. Si diceva che la sua tournée si sarebbe fermata per motivi di salute improvvisi. Impossibile non pensare al peggio, ancor peggio congetturare malattie incurabili.
Praticamente a Natale in un annuncio su X il cantautore dice: “posso finalmente dire, anzi urlare, che sto bene, sono guarito!”
Sempre Samuele Bersani aggiunge: “in quest’ultimo periodo non è passato un giorno senza che qualcuno di voi mi sia stato accanto con un pensiero, un incoraggiamento, un abbraccio o un gesto di vicinanza – scrive il cantautore sui suoi profili -. Questa continua compagnia, mi ha aiutato concretamente a trovare spinta per affrontare ogni cosa, senza la paura frenante che invece avrei provato se fossi stato da solo. Ho avuto la fortuna di sentirvi sempre al mio fianco”.
Se qualcuno cercava una storia lieto fine per corredare il Natale l’ha trovata con Samuele Bersani, solitamente non aduso a celebrare sentimentalismi da ammannire nei palinsesti comunicazionali. Non conosciamo la sua malattia ma è sicuramente reale, così come vero è il fatto che in questa vita ci si ammala.
La considerazione di banale concretezza però pare sospendersi quando sono trattati grandi personaggi dello spettacolo che, in quanto icone (stavolta il termine è propriamente usato), appaiono sospesi dai problemi reali sui quali le persone comuni si occupano. Anche i loro amori, i dissapori, i rovesci di fortuna per loro sembrano scritti in una parte sceneggiata per loro. Ma quando si tratta di malattia sono tristemente reali e ci ricordano che queste persone in carne e ossa esistono e vivono entrando a contatto con i nostri stessi mali.
Ha fatto molto discutere l’outing sanitario di Fedez che oggi pare tornato perfettamente in azione. Ha tenuto tutti sospesi l’incidente di Jovanotti e le complicanze operatori. Poi c’è stato il problema renale di Francesca Michielin. Archiviata in happy ending la vicenda di Emma Marrone e il tumore alle ovaie. Oggi è una testimonial per la prevenzione contro queste malattie. Questo fine estate, invece, Luca Carboni ci dice di avere un tumore al polmone dal 2022. A livello internazionale il mondo è rimasto sospeso davanti allo stop di Celine Dion e Phil Collins.
La notizia in questi casi è derubricata dai fatti privati del singolo artista per entrare nel rango di una priorità della notizia riguardante più esattamente la malattia: la sua presenza tra noi e il diritto di ciascuno a parlarne con tranquillità senza remore. La ricerca che deve fare passi avanti potrà farlo anche grazie alla diffusione di informazioni sui mali del vivere e sui rimedi sanitari a questi. Ed è una battaglia importante che i divi possono aiutare a fare per superare la limitatezza dell’ostinata versione tesa alla massima riservatezza sul fatto di essere malati. Ed è anche questa una battaglia di civiltà. Affinché chi si è dichiarato ammalato non paghi danni personali con ripercussioni sociali per il suo stato.