Meteorologia e climatologia sono scienze diverse ma gli esperti tendono comunque a non farsi carico di queste temperature per incrinare la teoria del riscaldamento globale. È stata troppo celebrata negli ultimi anni ed a poco servono le costatazioni nel mondo di abbassamenti di temperatura. La tesi di fondo deve essere sostenuta. Non c’è scampo – almeno per il momento – di una revisione critica.
E poi si minimizza anche sulle temperature. “In Italia – si dice – in fondo non fa così freddo: solo tre episodi di temperature basse”. Ma è anche vero che in Canada e negli Stati Uniti abbiamo avuto ondate di freddo ben rilevanti. Si confida però sul fatto che avranno presto fine. Sono dati che però non significano abbastanza – rispondono sempre gli esperti – su tutta la vastità del pianeta. Si oppone: c’è la Scandinavia! Il freddo più freddo del solito dura oramai da tre mesi. Ma il territorio scandinavo è comunque ancora ben poca cosa rispetto a tutto quello terrestre.
Il concetto fondamentale che un esperto riferisce in una dichiarazione all’Ansa è che “con il riscaldamento globale le ondate di freddo non scompaiono ma sono meno frequenti e durature”. E poi va conteggiato anche il fatto che, sempre in Italia, guardando il dato di fine anno abbiamo avuto il dicembre più caldo da oltre un secolo.
Sui numeri pare proprio non si possa confutare questa tesi del riscaldamento globale e non si capisce per quanto tempo ancora si debba patire il freddo per vedere modificate le tendenze prevalenti negli ultimi anni.
Ma a ben guardare è anche vero che l’inverno 2012-2013, sempre in Italia, la media del trimestre dicembre a febbraio ha conosciuto un abbassamento di temperatura paria a meno zero cinque per cento. Un dato inferiore al dato climatico mondiale. E non stiamo parlando di tanti anni fa! Appena dieci!
In sostanza per ripararci da tesi catastrofiste sul clima dobbiamo patire il freddo. Sarà dura ma ne varrà la pena.