Ora provategli a spiegare che l’interruzione precedente era dovuta alla mancanza di sostegno elettorale. Trump non si sente l’Uomo del Destino. Il suo sentimento non è quello di colui che ritiene di essere un predestinato e c’è un disegno più grande per il quale lui doveva tornare a realizzarlo.
Trump è perfettamente umano e in pieno possesso dei suoi mezzi vuole buttare fuori una serie di situazioni, persone e personaggi che nel corso della sua vita gli sono andati sullo stomaco. Potrebbe definirsi invece un percorso esistenziale. E gli americani lo hanno capito e condiviso, per questo l’hanno votato nonostante il processo a carico in suo danno e la vicenda di Capital Hill i cui retroscena di sua diretta responsabilità si debbono ancora capire del tutto.
Basta anche con queste baggianate! Basta con l’irrompere della magistratura in ogni dove. Basta col moralismo di bassa lega nel costruire giudizi definitivi su situazioni e persone. Basta con l’estetica del vecchio padre della repubblica e dello Stato. Basta con l’etica del sentirsi responsabili di tutte le malefatte nel mondo e del venir meno dei valori di libertà e democrazia. Chi li vuole questi valori combatta per ottenerli. Ucraina intenda. Ma anche Israele.
L’immagine che ha vinto di Trump è questa. E ad ogni buon conto l’originale dovrebbe rispecchiare abbastanza quello che ci si aspetta da lui. Solo, una questione di misura. Non può entrare in conflitto con tutto e tutti. Se decide di fare la guerra ai prodotti europei non può farlo contemporaneamente anche a quelli cinesi. Significherebbe un isolamento assai poco magico destinato a non poche ripercussioni interne. E allora dovrà decidere un fronte. Sarà quello europeo. Salvando l’Italia di Giorgia che ha preso come cavallo di Troia per entrare e spingere sulle sue risoluzioni. La Cina invece è un campo troppo vasto e importante. Serve innanzitutto a fermarla nella Santa Alleanza che sta preparando con la Russia. Potrà confidare su cinquantennali rapporti di distensione con la Cina e invece il continuo stato di competizione e profonda avversità con la Russia.
La politica internazionale deve per forza forgiarsi in un qualcosa di culturalmente sedimentato per riuscire nella sua logica. E Trump lo sa bene.
Ha un inconveniente, però. Che è l’inizio anche della sua nuova forza: Elon Musk. Potrebbe essere anche la fine perché l’uomo non sta al suo rango ed è ancora totalmente incomprensibile come abbia accettato un ruolo all’interno dell’esecutivo trumpiano, quindi in una dimensione di sottoposto. Viene da dedurre che più probabilmente sia una condizione che Musk ha chiesto e Trump ha dovuto accettare. E già questo non va bene, per un presidente che vuole avere piena agibilità.
E poi Musk è personaggio irrefrenabile. Va a mille e altrettante cose mette in piedi. Non si perita totalmente di attendere ai tempi della democrazia e a tutte quelle sacre istituzioni etiche che lo stesso Trump ha abbattuto. Ma modus in rebus. Musk sarà sicuramente irrefrenabile e darà dei problemi.
Staremo a vedere come va a finire questa Serie su la nuova Strana Coppia.