Trump di solito non la manda a dire e come riportato da tutte le agenzie stampa si è nuovamente pronunciato sulla vexata quaestio relativa al futuro di Gaza e alla sua ide di rinascita del luogo, ma senza coloro che lo hanno abitato. ”Nel mio piano, i palestinesi non avrebbero diritto di tornare a Gaza”. Ha affermato a conferma della determinazione e della chiarezza presente nella sua idea di futuro per quella fascia di terra.
Ma quella che appare come una pervicace preclusione, l’inizio di una nuova operazione tutta americana simile allo smantellamento delle presenze degli indiani d’America, si deve vedere come una profonda concessione. Innanzitutto The Donald parla del suo piano. Non di cosa sarà necessariamente o deterministicamente a seguito degli accordi di parte con tutti i paesi interessati.
E poi c’è l’uso del condizionale quando dice: “non avrebbero il diritto di tornare a Gaza”. Perché in effetti, può andare anche la trasformazione del luogo in valore d’uso per villaggio vacanze ma tutto questa vasta operazione non toglierebbe la possibilità di coloro che hanno abitato quel luogo di farvi ritorno. Secondo Trump non vale come diritto. Potranno, probabilmente, tornare in vacanza – per chi potrà permettersela – ma non in toni rivendicazionisti.
In effetti se misura estrema deve essere lo è perché in settanta anni di conflitti le varie operazioni diplomatiche tentate sono andare in fumo. Oramai è troppo l’odio dei confinanti e spessissimo di coabitanti nelle stesse terre per consentire di placare definitivamente il conflitto. L’unica soluzione consiste in: “ciascun per sé Dio per tutti”. E anche nel caso di Dio, ciascuno ha il suo irriducibile o incomparabile all’altro.
Non c’è modo o maniere di recuperare questo disastro perdurato.
Donald Trump il concetto, oltre ad affermarlo, lo ripete. I palestinesi non avrebbero alcun diritto al ritorno in base al suo piano per impossessarsi di Gaza. Ha infatti detto: “No, non ne avrebbero, perché avranno alloggi molto migliori”. E qui entra su un piano completamente diverso.
L’ambito del diritto naturale prodotto da un diritto di nascita viene modificato in una condizione di convenienza oggettiva. Questo significa che ciascuno riuscirà ad avere una collocazione assai migliore di come aveva nei migliori tempi di Gaza. E quindi non ci saranno ragioni per recriminare.
Lo ha detto in un’intervista a Fox News. The Donald ha tanti difetti tranne quello di non parlare chiaro: “In altre parole, sto parlando di costruire un posto permanente per loro”. Oggi è argomento controverso, domani sarà una base operativa concreta per la soluzione del tutto.