Eroe coi soldi degli americani. Somiglia a un adolescente indisciplinato e impenitente che rivendica i suoi spazi di libertà – giustamente e comprensibilmente – ma a spese dei genitori che debbono foraggiarlo. E se tutto questo può essere umanamente comprensibile nel caso di un adolescente lo è assai meno per un protagonista della Storia dei nostri giorni.
È il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che in un’intervista all’Economist dice che se non entrerà il progetto auspicato di far entrare l’Ucraina nella Nato, sarà l’Ucraina stessa a formare una Nato al suo interno. (Questo che cosa voglia dire è tutto ancora da capire, ma staremo a vedere).
Però in altri termini ha chiarito la base concettuale sulla quale vorrà muoversi nel futuro, preparando forse il suo che non è indiscutibile per il dopo guerra. Zelensky specifica anche che l’Ucraina dovrà raddoppiare i militari attivi nel territorio. Annuncia quindi una situazione di continuo allarme, quindi di presa in mobilitazione costante nel disporsi all’attesa di nuove indesiderate incursioni russe. Il problema però è chiaro che una volta che ci si dota di tanti militari e tante armi cresce anche la tentazione di contare di più o almeno di farlo pesare ai confinanti. E questo non è bello per un paese che si appresta a una trattativa per la tregua, ancorché per trovare un accordo di pace permanente.
E afferma in modo sfrontato di aver bisogno di un grande esercito per fronteggiare i russi. Ma per fare questo c’è bisogno di soldi. E dove il trovano questi soldi? Facile. Dovrebbe intervenire lo zio Sam. Gli Stati Uniti dovrebbero fornirgli le armi o i soldi per disporne. Quindi l’Ucraina prepararsi con un numero di militare adeguato e con le rispettive competenze per saper utilizzare queste armi.
Ed ha specificato essere questo il “piano B”. L’obiettivo vero resta sempre quello di entrare nella Nato, cosa per cui si è scatenata una guerra che l’Europa e gli States stanno sostenendo economicamente.
Viene subito voglia di vedere se c’è un piano C, un piano D, fino a scalare tutto l’alfabeto. Perché questa guerra sta stancando i protagonisti diretti e indiretti. L’occasione di una pace mediata da Donald Trump direttamente con Putin non può essere mandata all’aria.
Una prova di forza con la richiesta solenne di rispetto nei confronti del popolo ucraino è stata dimostrata. Ora è arrivato il momento di cedere qualcosa in virtù di una pace che il popolo ucraino merita dopo tre anni.