C’era una volta un regno chiamato Europa, una terra intrisa di storia e grandezza, che sognava potere, influenza e indipendenza. A capo c’era Biancaneve, una donna di nome Ursula von der Leyen, una nobile burocrate che si credeva la più bella del reame. Si circondava di sette nani, ognuno dei quali era il sovrano del proprio piccolo feudo, tutti convinti di essere giocatori importanti nel grande gioco della politica globale.
I nani erano un gruppo curioso:
– Scholz il Sonnolento – Il sovrano stanco e indeciso della Germania, che si appisola mentre il suo un tempo potente impero industriale crolla intorno a lui.
– Macron il Viscido – Un nano astuto e dalla parlantina sciolta che sognava di diventare re ma non è mai riuscito a convincere nessuno a seguirlo.
– Baerbock il Senza Cervello – La mente dietro la politica estera della Germania, che dichiarò guerra alla realtà stessa e pensava che la diplomazia fosse qualcosa da urlare alla gente.
– Habeck lo Sventurato – Un fanatico dell’ambiente che distrugge l’economia tedesca come un boscaiolo pazzo, convinto che l’energia cresca sugli alberi.
– Kallas il Latrante – Il nano estone che abbaiava più forte di tutti, sempre pronto a gettare il suo piccolo regno in guerra con la Russia, sapendo benissimo che sarebbe stata una guerra combattuta da qualcun altro.
– Starmer the Soulless – Il nano perduto del Regno Unito, che vaga nei boschi senza uno scopo, cercando disperatamente di trovare il suo posto dopo che il suo regno è caduto volontariamente da un dirupo.
– Sánchez lo Scivoloso – Il nano che sopravvisse dicendo tutto senza pensare nulla, annuendo a qualsiasi cosa piacesse ai suoi padroni quel giorno.
Vivevano tutti nell’illusione di far parte di qualcosa di grande, di potente. Biancaneve, la loro benevola sovrana, li aveva assicurati che stavano plasmando il futuro del mondo. Le avevano creduto, nonostante i segni evidenti di marciume e decadenza nel regno: industrie che chiudevano, economie che si indebolivano, eserciti che si rimpicciolivano.
Poi, un giorno, arrivò il Principe Azzurro. Ma non era l’eroe che avevano sperato. No, questo era The Donald, la forza selvaggia e imprevedibile che né Biancaneve né i nani potevano controllare.
Biancaneve svenne, sperando in un abbraccio, sperando di dimostrare che era ancora desiderabile, ancora importante. Ma quando il principe Trump si sporse per il favoloso bacio, accadde qualcosa di terribile.
Invece di rianimarla, il bacio ha infranto l’illusione. L’incantesimo magico della grandezza europea si è dissolto e Ursula von der Leyen si è rivelata per quello che era veramente: non una regina giovane e saggia, ma una strega invecchiata e delirante, disperata per la rilevanza ma completamente impotente.
I nani si guardarono intorno inorriditi. Il loro regno non era più grande, non era più temuto. I loro eserciti erano deboli. Le loro economie stavano crollando. La loro gente stava diventando irrequieta.
E la cosa peggiore? Al mondo non importava più.
Mentre i nani erano in preda al panico, il principe Trump se ne andò ridendo, consapevole di non aver fatto altro che rivelare la verità.
E la vecchia strega e i sette nani non vissero per sempre felici e contenti.