Alla Galleria d’arte “Vittoria” di Via Margutta, che sin dal 1976 (quando Enrico Todi, collezionista e promotore d’arte, e la figlia Tiziana, rilevarono la vecchia bottega di doratore di Guglielmo Magnani, zio di Enrico, spostando l’ attività appunto in Via Margutta), alterna la promozione di giovani artisti ed ex allievi dell’Accademia di Belle Arti con attività collaterali e mostre di maestri storici, sino a veri e propri “mostri sacri” come De Chirico, Dalì e Andy Warhol, è stato presentato ultimamente al pubblico “Il papavero blu“, romanzo di Rita D’Andrea (Roma, Sovera edizioni, 2015).
Giunto ora alla prima ristampa, “Il papavero blu” è un romanzo ricco di colpi di scena, con un intreccio sospeso abilmente tra il giallo e la riflessione esistenziale. Storia anzitutto di Melania, giornalista di varia esperienza che nella vita vanta una carriera densa d’ importanti risultati, ma anche una storia personale segnata dalla dolorosa separazione (dopo molti anni di matrimonio) da un marito infedele. In una Roma nervosa, descritta con toni insoliti, e che ricorda, a tratti, quella di Pasolini e Cerami, si dipana la storia appunto di Melania, innamorata del “manager d’assalto” Marco, ma costretta a fronteggiare invidie, bassezze, vere e proprie cattiverie di rivali e colleghi invidiosi. Sino al lieto fine, che vede trionfare la verità: mentre – un po’ come per le storiche “Donne di quadri o di picche” di Ubaldo Lay/Tenente Sheridan (… ricordate?) tutta la vicenda ruota intorno al misterioso quadro raffigurante un papavero blu
(rarissima specie di papavero che cresce sulle montagne del Bhutan, Asia Centrale), quadro che è particolarmente caro a Marco, per i legami con le la storia della sua famiglia.
Dopo un’introduzione di Massimo Zappalà, attore teatrale, e un breve intervento dell’ Autrice, Rita D’Andrea, scrittrice e giornalista (con, all’attivo, già altri romanzi e raccolte di racconti e poesie), il libro è stato presentato da Fabrizio Federici, giornalista tra i redattori di “Paese Roma“, Barbara Berardi Curti, pittrice (autrice, tra l’altro, del quadro “Il papavero blu”, da cui è tratta la copertina del romanzo), Claudia Iacometti ( di Sovera edizioni), e Pierluigi Telese, attore di teatro e di fiction televisive (nonchè interprete del personaggio di Marco nel booktrailer tratto dal libro). L’astrologo Mittatron, al secolo Gianfranco Merelli, ha intrattenuto brillantemente il pubblico con le sue previsioni (“Difficile dire chi raccoglierà la controversa eredità di Ignazio Marino; mentre in USA, il prossimo anno, il cambio della guardia potrebbe essere tra Obama e il miliardario Donald Trump, in forte ascesa nel Partito
repubblicano. Mentre la crisi geopolitica mondiale potrebbe anche precipitare in una vera e propria guerra, anche se limitata, da qui al 2020: ma intorno al 2020, finalmente la situazione internazionale dovrebbe migliorare davvero, sul piano sia geopolitico che ambientale”).
di Fabrizio Federici