AgenPress. “A largo delle coste israeliane ci sono enormi risorse di gas naturale, penso al Leviathan, uno dei giacimenti di gas più grandi al mondo nel Mediterraneo.
Non dobbiamo allora parlare solo di religione, di territori occupati e di altre cause tra i due popoli (palestinesi ed israeliani), ma da anni l’interesse è focalizzato anche sullo sfruttamento delle risorse minerarie Offshore.
Sfruttando l’enorme bacino di gas sia Israele che i territori palestinesi potrebbero raggiungere un’indipendenza energetica e diventare nello stesso tempo esportatori di gas. Geograficamente, l’area che si affaccia sul Mediterraneo è strettamente collegata alla Striscia di Gaza.
Se anche la zona di terra sotto controllo dell’Autorità Palestinese riuscisse a trovare fondi finanziari da parte di altri paesi per lo sfruttamento delle risorse, in un solo anno sia la Striscia, che quella della West Bank (Cisgiordania) non avrebbero più bisogno di Israele per il proprio fabbisogno energetico, considerando che oggi la Striscia vive di corrente alternata durante il giorno.
Parliamo di 50 chilometri di area in estensione di giacimento in acque profonde a circa 1.500 metri. Il Leviathan, gas presente per oltre 50 anni di autonomia, in piena produzione di idrocarburo sconvolgerebbe gli equilibri commerciali del Medio Oriente.
Pertanto non è azzardato affermare che l’ attuale conflitto possa avere anche matrice economica- energetica”: lo dice il Senatore di Forza Italia e Presidente di Unione Cristiana Domenico Scilipoti Isgrò