Eccellenza, Ill.mo Presidente Prof. Mario Draghi,
consapevole della sua conquistata Autorevolezza e Professionalità e del ruolo che attualmente ricopre di Presidente del Consiglio dei Ministri, a seguito di situazioni emergenziali che hanno caratterizzato le vicende italiane degli ultimi anni, La informo, ma sono sicuro che Ella ne è consapevole, che per quanto riguarda la mia persona né Ella né altri hanno ricevuto mandato in merito a decisioni che potrebbero essere assunte a seguito della guerra in Ucraina.
Di norma le decisioni governative dovrebbero essere rispettate erga omnes, ma per quelle che riguardano esclusivamente le azioni riferite alla deterrenza della situazione di guerra planetaria, perché di questo si tratta, relativa alla avventata decisione di inviare armi al popolo ucraino, il sottoscritto è bene che si sappia è estraneo a tali azioni di guerra indiretta, non è tenuto a rispettarle, in ragione del fatto che non ha conferito mandato ad alcuno per situazioni di guerra globale e non limitate al territorio italiano attaccato da truppe straniere. Ciò nel rispetto dell’art. 11 della Costituzione più bella del mondo e la più violata del mondo.
“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”
Ed è evidente che per interpretare il dettato della norma non mi avvalgo né dei magistrati traditori della legge né degli avvocati venduti ai magistrati. Ovviamente vale come ha detto Weber: “le generalizzazioni sono una vittoria precaria sulla infinità del dato empirico”. E nel caso di specie questo articolo la mia famiglia ha contribuito a scriverlo. Il territorio italiano non è stato attaccato ed inviare delle armi ad una parte contro l’altra, indipendentemente da ragioni storiche di confini, culturali, di trattati non rispettati, di divisioni dei territori dopo la seconda guerra mondiale, non spetta all’Italia che la guerra l’ha persa e non ha partecipato alla conferenza di Jalta il vertice tenutosi dal 4 all’11 febbraio 1945 presso Livadija come vero inizio della divisione del mondo in blocchi contrapposti. Ergersi ad eroi, difensori della libertà e della democrazia, dei valori di autodeterminazione dei popoli con la vita degli altri è una operazione criminale, come è criminale che in Italia i figli degli italiani vengono sequestrati e infoibati nei lager di Stato per ordine di Magistrati corrotti e affetti da un delirio di onnipotenza che nulla ha a che fare con la c.d. democrazia.
Non è noto né alla S.V. né agli incapaci Ministri del governo da Ella diretto né ai distruttivi impiegati burocrati che amministrano la comunità europea, dilapidando risorse ed aumentando il debito, che il Mondo è stato salvato (SALVATO DAL VITUPERATO NAZISMO) da un matematico inglese (britannico) Alan Turing che ha decrittato il codice nazista, il codice enigma, il sistema di crittografia con cui i nazisti comunicavano tra loro. Poi finita la GUERRA per il ringraziamento per le sue geniali intuizioni che hanno salvato il Mondo e hanno portato alla costruzione del computer, la Grande Inghilterra a causa della sua omosessualità (considerata un reato nella Gran Bretagna dell’epoca) fu incriminato e sanzionato con la castrazione chimica. Le umiliazioni fisiche e psicologiche che dovette subire lo segnarono profondamente. Il 7 giugno 1954, a soli 41 anni e nel pieno delle sua interrotta vita accademica, morì mangiando una mela avvelenata con cianuro di potassio. Avevo 15 anni e non essendo cresciuto a biscotti e nutella già conoscevo questa storia dimenticata che è una infame vergogna mondiale di fronte agli odierni assassini da una parte e dall’altra, atteso che se muore un solo bambino per il lancio di bombe le responsabilità sono di tutti. L’eroe è anche colui che si offre al nemico o presunto tale e chiede di essere giustiziato per salvare la vita degli altri, anche quelle del nemico. Così come insegna il Cristo crocifisso.
Giova ricordare che il sottoscritto ha vissuto la seconda guerra mondiale ed i successivi anni della c.d. ricostruzione e non è intenzionato a sottostare ed essere responsabile dei macroscopici errori commessi nel tempo passato che fatalmente si ripetono, nonostante che gli esperti di oggi dovrebbero essere più preparati. Ella è in grado di comprendere meglio dei Ministri che compongono il Governo ciò che sia meno esiziale per limitare la morte di figli e madri, di civili inermi di fronte allo strapotere di un esercito come quello russo. Non appare difficile da capire. Non si tratta di rinunciare ad essere eroe. E’ evidente che l’Italia e i Paesi della UE non possono fare la guerra alla Russia per procura usando donne e bambini come esperti soldati che armati dai finti sostenitori europei vanno al massacro. Le armi le devono usare i soldati. Se i Capi di Stato e di Governo dei Paesi della UE vogliono sostenere il popolo ucraino si devono assumere la responsabilità di inviare in Ucraina dei soldati, come del resto chiede il Presidente Zelensky. Sono i soldati che fanno le guerre. I civili le mamme e i bambini possono solo morire. Altrimenti all’orrore della guerra si somma l’orrore dei vigliacchi che mentre i bambini muoiono cantano “bella ciao”. No comment.
Purtroppo, come avevo previsto, è avvenuto l’irreparabile che ha di nuovo annullato il cammino intrapreso e riportato, come Ella ha correttamente affermato, i popoli della terra indietro di 80 anni. Mi permetto di correggere al 1789 e forse prima. Se così è, appare saggio ripercorrere quelle vicende passate, che pochi conoscono, ed agire migliorando e contestualizzando le iniziative al tempo assunte per fronteggiare la guerra e ricostruire il Paese, atteso che le distruzioni sono anche quelle delle condizioni materiali di esistenza delle persone.
La guerra in Ucraina è più della Terza Guerra Mondiale. La deterrenza delle armi nucleari in possesso di molti Paesi (noti e ignoti) ha evitato la fine fisica della specie umana, ma è la fine della precaria stagione della esaltata globalizzazione, della possibile convivenza tra i popoli, tra etnie, nell’impervio viaggio che da millenni gli abitanti della Terra hanno intrapreso tra luci ed ombre.
Come potrà notare non ho usato la parola Pace per non confondermi con quei numerosi scellerati personaggi che, in illo tempore, gridano, dibattono, annunciano, si vestono con i simboli della Pace, e sono i primi a creare divisioni e conflitti autoproclamandosi buoni, migliori, saggi, appunto pacifisti contro i guerrafondai, che sarebbero il vicino di casa che vota per un altro partito. Forse neppure Marx, Freud, Nietzsche, Schopenhauer, Russell, Weber e soprattutto Einstein ci possono spiegare il perché della guerra, ma appare che in parte come sostiene Marx le guerre, tutte le guerre, sono decise da questioni economiche. Anche il vituperato fascismo italiano è nato per le esigenze degli imprenditori italiani che poi hanno contribuito alla nascita della Repubblica.
Negli anni ’70, quando la S.V. aveva iniziato ad intraprendere una straordinaria carriera in sedi ovattate ed esclusive, tra stucchi e drappi, per studiare l’aristocratica finanza creativa necessaria per tenere il debito mondiale sotto controllo ed evitare un default (l’incapacità patrimoniale di un debitore di soddisfare le proprie obbligazioni) finanziario-planetario, che avrebbe riportato l’uomo all’età della pietra e della fionda, andava in scena un altrettanto confronto planetario tra due giganti dei saperi, uno più orientato verso le scienze naturali, Konrad Lorenz, il padre della etologia, con il libro “ Il cosiddetto male” (1963), e l’altro più orientato verso la scienze dello spirito, Erich Fromm, con il libro “Anatomia della distruzione umana” (1973). Opere fondamentali con le quali si affronta l’eterno tema della aggressività umana. Personalmente, essendo stato testimone diretto della seconda guerra mondiale e di tutte le vicende storiche sia mondiali che italiane fino al tempo odierno, riconosco di aver in ritardo compreso, almeno credo, il messaggio universale, cosmico, delle parole di Gesù di Nazareth, illuminato da libro di Ida Magli “Gesù di Nazareth – la storia che nessuno conosce”.
Debbo confessare che non avevo previsto la pandemia che mi ha sorpreso e disorientato, ma in breve tempo ho valutato che dovesse essere la moderna “Apocalisse”, che ha dimostrato ancora una volta la fatuità della ricchezza e del benessere economico sulla salute e sulla vita stessa.
Ovviamente, tutte le iniziative per contrastarla, salvo quello che si è potuto ottenere dai laboratori scientifici, sono state scellerate comprese quelle adottate dal suo Governo, che oggettivamente è il peggiore dalla nascita della Repubblica, pieno di incapaci, indagati, corrotti, (è sufficiente conoscere le mie denunce rimaste nei cassetti) sorretto da un Parlamento in gran parte occupato da analfabeti che hanno l’unico interesse di portare a casa il bottino delle prebende fino a fine legislatura con in premio il vitalizio, mentre nella Italia con la Costituzione più bella del mondo i bambini, i figli degli italiani, vengono sequestrati nelle case, negli ospedali, per la strada, ed infoibati nei lager di Stato nell’indifferenza generale. E non è di oggi, si parte dal 1977 con il Forteto e si finisce a Bibbiano per poi continuare.
La pace, non quella dei finti pacifisti, si costruisce ogni giorno ogni ora con il lavoro, le opere di bene, portando i doni e non le armi là dove gli ultimi del mondo muoiono per un tozzo di pane ed un bicchiere d’acqua. Altrimenti sono astratti furori come insegna Elio Vittorini in “Conversazione in Sicilia” o Albert Camus in “Lo Straniero”, romanzo dello scrittore e filosofo francese pubblicato nel 1942. Unanimemente considerato dai critici uno dei romanzi capitali della letteratura universale.
Ma ormai, come insegnano i Superbi Magistrati italiani (il male assoluto), ogni azione è tardiva e diventata irricevibile. Il mondo sarà in guerra per lungo tempo, i muri saranno tanti, e non sarà una guerra fratricida con la polvere da sparo come i burocrati della EU e il Suo Governo composto in gran parte di inetti, in modo scellerato, hanno propinato alle madri ucraine, le quali dovrebbero puntare il fucile contro i carri armati, ma sarà una guerra per risolvere i bisogni primari della sete, della fame, della casa, del vestirsi per ripararsi dal freddo.
La finanza creativa va in soffitta e si ritorna al baratto, così i narratori dell’ovvio, gli incauti affabulatori delle piazze osannanti, hanno dato un bel contributo per costruire la pace. Imprudenti ed analfabeti hanno governato la transizione alla unità dei popoli europei soprattutto per garantire ancora anni di sicurezza e di progresso. Ecco il risultato, la guerra, con il gradiente delle responsabilità dove nessuno è immune da colpe. Il Recovery fund va in archivio, la Terra trema, la terza guerra mondiale delle banche e della finanza deve fare i conti con la soddisfazione dei bisogni primari, dell’arresto dello sviluppo, della interruzione della ricerca scientifica. L’apocalisse è alle porte e le false ma doverose rassicurazioni non costituiscono un argine alla recessione planetaria.
Prima si poteva sostenere qualsiasi teorema, ma quando scoppia la guerra significa che ogni prevenzione è fallita e l’unica urgenza è quella di limitare il numero dei morti perché più alto è il numero dei morti e più lontana sarà la pace che sterminerà bambini, famiglie e civili. E’ un film che ho già visto e quando la guerra finirà i soliti analisti dibatteranno per decenni come sono andati i fatti e cosa si doveva fare per evitare e non si è fatto.
Oggi quelli che inviano le armi al popolo ucraino perché ha diritto di difendersi e sostengono che la difesa degli ucraini con le armi significa difendere anche i Paesi europei espongono una equazione senza soluzione, atteso che i Paesi europei non possono farsi difendere dalle mamme con il fucile. E’ anche la tesi dell’inossidabile ex magistrato Luciano Violante il maestro indiscusso della menzogna. Per la cronaca ho denunciato la moglie, il Giudice Giulia De Marco, ma è rimasta al suo posto ed ha potuto eseguire le sue rappresaglie. Come è noto ai magistrati, le denunce sono affette da un disturbo bipolare.
Il sottoscritto se c’è da rischiare la morte si difende da solo, non delega ad altri. La storia del bambino e della sua mamma che difendo da 11 anni è emblematica della guerra senza polvere da sparo. I magistrati italiani che ho denunciato per crimini contro l’umanità tengono in ostaggio figlio e madre per costringermi ad abbandonare le vittime al loro destino. Ma non hanno capito che sono nato sotto le bombe anglo-americane, quelle dei liberatori.
Con i dovuti deferenti ossequi
avv. Carlo Priolo