“L’intera area urbana di Mariupol è stata completamente sgomberata. Gli altri militari ucraini sono attualmente bloccati nello stabilimento metallurgico Azovstal. La loro unica possibilità di salvare le loro vite è quella di deporre volontariamente le armi e arrendersi“, ha affermato il ministero della Difesa Russo rilanciato dall’agenzia di stampa Tass.
I militari di Kiev sarebbero bloccati all’interno dell’acciaieria Azovstal, l‘intera area urbana di Mariupol sarebbe stata sgomberata e 1.464 militari dell’esercito ucraino si sarebbero arresi nonostante il parere negativo del Presidente Zelensky.
La sconfitta delle forze ucraine schierate a difesa di Mariupol significherebbe, secondo quanto avrebbe affermato lo stesso Presidente Ucraino, “la fine dei negoziati con la Russia. La Russia vuole che i difensori di Mariupol si arrendano ma l’Ucraina non si fida di Mosca, ricordando la battaglia di Ilovaisk nel 2014 quando i separatisti alleati di Mosca massacrarono soldati ucraini disarmati. I difensori di Mariupol si battono uno contro sei e hanno bisogno di armi pesanti il più presto possibile“.
Nel frattempo, durante un colloquio telefonico, il Premier inglese Johnson ha affermato che ”continuerà a fornire all’Ucraina i mezzi per difendere se stessa”, anche se, in un tweet, il consigliere del presidente ucraino, Mikhailo Podolyak, lamenta ritardi nelle forniture e sottolinea che “La democrazia non vincerà giocando questo gioco. L’Ucraina ha bisogno di armi, non tra un mese. Adesso”.
Tristano Quaglia