AGI – E’ iniziata la prevista manutenzione al gasdotto Nord Stream 1, la più grande infrastruttura di importazione di gas dell’Unione europea, di proprietà della società russa Gazprom. I lavori durano fino al 21 luglio, ma governi, mercati e aziende temono che la chiusura possa essere prolungata a causa della guerra in Ucraina. Nord Stream 1 trasporta 55 miliardi di metri cubi (bcm) all’anno di gas dalla Russia alla Germania sotto il Mar Baltico.
Il mese scorso Mosca ha tagliato i flussi al 40% della capacità totale del gasdotto, citando il ritardo nella restituzione delle apparecchiature servite dalla tedesca Siemens Energy, in Canada.
Il Canada ha dichiarato da parte sua che nel fine settimana avrebbe restituito una turbina riparata, ma ha anche affermato che amplierà le sanzioni contro il settore energetico russo. L’Europa teme che la Russia possa estendere la manutenzione programmata per limitare ulteriormente la fornitura di gas, gettando nel caos i piani per lo stoccaggio per l’inverno e aggravando una crisi del gas che ha richiesto misure di emergenza da parte dei governi per calmierare il caro bollette.
In Francia il ministro delle Finanze, Bruno Le Maire, è convinto che si andrà verso un taglio totale delle forniture di gas dalla Mosca. “Ritengo che il taglio totale delle forniture di gas dalla Russia sia lo scenario futuro più probabile”, ha detto Le Maire, che ha anche allertato Bruxelles: “In Europa occorre prepararsi”. E il ministro tedesco dell’Economia, Robert Habeck, non ha fatto mistero di temere che i russi, dopo aver già ridotto del 60% le consegne di gas, possano utilizzare questa pausa per interrompere definitivamente i rifornimenti alla Germania e all’Europa, compromettendo gli sforzi dei paesi dell’Eurozona per assicurarsi le forniture in vista del prossimo inverno.
La Ue, che riceve circa il 40% del suo gas attraverso i gasdotti russi, sta cercando di ridurre rapidamente la sua dipendenza dagli idrocarburi russi in risposta all’invasione ucraina. In un clima di crescente tensione per l’esorbitante aumento dei prezzi energetici, nel Land della Renania-Palatinato l’amministrazione locale sta pianificando di allestire spazi collettivi, come le palestre, per fare in modo che chi non potrà più pagare i costi del riscaldamento in casa possa comunque riscaldarsi in caso di emergenza.
Ma anche i centri di Neustadt, Frenkenthal e Landau pianificano le cosiddette “isole di calore”. Fra le misure di emergenza previste anche lo stop dell’illuminazione degli edifici pubblici e lo spegnimento dei semafori di notte.