L’operazione militare lanciata contro obiettivi della Jihad Islamica nella Striscia di Gaza, denominata ‘Breaking Dawn’, ”continuerà per tutto il tempo necessario”. Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano Yair Lapid. “L’Idf, lo Shin Bet e le forze di sicurezza continueranno ad agire contro la Jihad islamica fino a quando non ripristineremo la pace e rimuoveremo la minaccia per i bambini” che vivono nella regione di confine di Gaza”, ha aggiunto il ministro della Difesa Benny Gantz.
Secondo quanto scrive il sito israeliano Walla News, citando fonti ministeriali presenti all’incontro del gabinetto di sicurezza del governo, il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, avrebbe tuttavia raccomandato al governo israeliano di mettere fine all’operazione. Bar avrebbe fatto presente che la Jihad ha ricevuto un duro colpo con ‘Breaking Dawn’ – venerdì è stato ucciso il comandante Tayeer al Jabaari e ieri un altro importante leader, Khaled Mansour – che dunque è giunto il momento di terminare la campagna ed “evitare possibili errori che potrebbero portare a un conflitto più ampio che Israele non vuole”.
Secondo il capo dello Shin Bet, l’operazione ha ottenuto più vantaggi del previsto, in particolare l'”obiettivo strategico” di aprire un cuneo tra la Jihad islamica e Hamas, il movimento islamista che controlla la Striscia di Gaza e che è rimasto relativamente silente in questa fase. Non è al momento nota la reazione del premier Lapid e del ministro della Difesa Gantz.
Finora sono stati lanciati oltre 580 razzi. E gli attacchi dell’esercito israeliano su Gaza in risposta al lancio di razzibsi sono susseguii per tutta la notte. In un raid aereo israeliano nella città di Rafah è stato ucciso un altro leader della Jihad islamica a Gaza, Khaled Mansour. Lo riferiscono le Forze della Difesa israeliane. Mansour è l’equivalente per il sud della Striscia di Gaza di Tayseer Jabari, il comandante del gruppo terroristico nel nord dell’enclave palestinese ucciso ieri in un attacco aereo israeliano. I funzionari israeliani hanno spiegato che Mansour ha anche cercato di compiere un attacco missilistico anticarro al confine israeliano ed è responsabile del lancio di molti missili su Israele.
E’ salito a 31 il numero delle vittime palestinesi, tra cui sei bambini, dall’inizio dell’operazione. Lo riferiscono le autorità sanitarie di Hamas, secondo cui i feriti sono 265, mentre Israele nega la responsabilità per almeno nove delle vittime, che sarebbero state causate da razzi palestinesi lanciati contro lo Stato ebraico e caduti nella Striscia.
Durante la notte le sirene suono risuonate a lungo alla periferia di Gerusalemme. Secondo quanto riportato dalla televisione pubblica israeliana, la causa sarebbero due razzi sparati da Gaza e intercettati dai sistemi di difesa Iron Dome. La tv ha aggiunto che al momento non si hanno notizie di vittime. In Cisgiordania venti palestinesi appartenenti alla Jihad islamica sono stati arrestati dalle forze di sicurezza israeliane.
Fonti palestinesi riportate da Channel 13, riferiscono poi che Israele avrebbe accettato la tregua umanitaria proposta dai mediatori egiziani, ma la Jihad islamica l’avrebbe rifiutata. I mediatori egiziani avrebbero proposto due momenti per l’interruzione delle ostilità, alle 6 di lunedì mattina e alle 3 di martedì mattina Questo permetterebbe l’ingresso di carburante nell’enclave palestinese per la centrale elettrica della Striscia di Gaza.
Una fonte israeliana citata da Channel 12 ha confermato che sono in corso ”contatti” per un cessate il fuoco completo, mediato dall’Egitto. Come spiega l’agenzia Walla citando fonti israeliane, Tel Aviv teme che un peggioramento della situazione umanitaria nella Striscia possa portare Hamas a unirsi alla Jihad Islamica nei combattimenti.
La Jihad islamica avrebbe rifiutato una proposta simile ieri, come ha spiegato una fonte del gruppo alla Tv Al-Mayadeen affiliata a Hezbollah. “Ora è il momento di rispondere ai crimini dell’occupazione”, ha detto la fonte.
Gli sviluppi della situazione nella Striscia di Gaza saranno affrontati lunedì prossimo dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a New York. Ambienti diplomatici hanno riferito che la riunione è stata richiesta da Emirati Arabi Uniti, Irlanda, Francia, Norvegia e Cina.
La Farnesina segue con grande preoccupazione l’escalation in corso a Gaza e le notizie di vittime tra la popolazione civile palestinese. In una nota si legge che l’Italia condanna con fermezza il lancio di razzi verso il territorio israeliano e ribadisce il diritto di Israele di garantire la sicurezza dei propri cittadini.
L’Italia invita le parti ad esercitare moderazione per evitare un‘espansione delle ostilità che causerebbe ulteriori vittime e sofferenze nelle popolazioni civili.
Questa nuova ondata di violenza costituisce l’ennesima conferma della necessità di rilanciare gli sforzi diplomatici per giungere a una soluzione giusta e duratura del conflitto israelo-palestinese, conclude la nota.
F.B.