Grande successo per il lancio dello Space Launch System (SLS) della NASA, il razzo più potente al mondo che trasporta la navicella spaziale Orion, in viaggio verso la Luna come parte del programma Artemis. Trasportando una navicella senza equipaggio, SLS è decollato oggi alle 7:47, dal Launch Pad 39B del Kennedy Space Center della NASA, in Florida.
Il lancio è la prima tappa di una missione in cui Orion dovrebbe viaggiare per circa 64.000 chilometri oltre la Luna e tornare sulla Terra dopo circa 25 giorni. Conosciuta come Artemis I, la missione è una parte fondamentale dell’approccio esplorativo Moon to Mars della NASA, in cui l’agenzia esplora a beneficio dell’umanità. È un test importante per l’agenzia prima di far volare gli astronauti nella missione Artemis II.
“Che spettacolo incredibile vedere il razzo Space Launch System della NASA e la navicella spaziale Orion lanciarsi insieme per la prima volta. Questo test di volo senza equipaggio spingerà Orion ai limiti dello spazio profondo, così da prepararci per l’esplorazione umana sulla Luna e, in definitiva, su Marte”, ha dichiarato l’amministratore della NASA, Bill Nelson.
Dopo aver raggiunto la sua orbita iniziale, Orion ha dispiegato i suoi pannelli solari e gli ingegneri hanno iniziato ad eseguire controlli dei sistemi del veicolo spaziale. Dopo circa un’ora e mezza di volo, il motore dello stadio superiore del razzo si è acceso con successo per circa 18 minuti per dare a Orion la grande spinta necessaria per inviarlo fuori dall’orbita terrestre in rotta verso la Luna. Orion si è separato dal suo stadio superiore alimentato dal modulo di servizio, una centrale propulsiva fornita dall’ESA (Agenzia spaziale europea).
“Ci è voluto molto per arrivare qui, ma Orion è ora in viaggio verso la Luna”, ha dichiarato Jim Free, vice amministratore associato della NASA per l’Exploration Systems Development Mission Directorate. “Questo lancio di successo significa che la NASA e i nostri partner sono sulla buona strada per esplorare lo spazio più lontano che mai a beneficio dell’umanità”.
Nelle prossime ore, una serie di 10 piccole indagini scientifiche e dimostrazioni tecnologiche, chiamate CubeSats, si dispiegheranno da un anello che collegava lo stadio superiore al veicolo spaziale. Grazie ai CubeSat saremo in grado di colmare le lacune nella nostra conoscenza del sistema solare o dimostrare tecnologie che potrebbero giovare alla progettazione di future missioni per esplorare la Luna e oltre. Nei prossimi giorni gli ingegneri del Johnson Space Center della NASA a Houston effettueranno ulteriori verifiche e correzioni di rotta, se necessario. Si prevede che Orion volerà vicino alla Luna il 21 novembre, eseguendo un avvicinamento della superficie lunare.
“Il razzo Space Launch System ha fornito la potenza e le prestazioni per inviare Orion sulla strada verso la Luna”, ha dichiarato Mike Sarafin, responsabile della missione Artemis I. “Con il raggiungimento della prima importante pietra miliare della missione, Orion inizierà ora la fase successiva per testare i suoi sistemi e prepararsi per le future missioni con gli astronauti”.
Il razzo SLS e la navicella spaziale Orion sono arrivati al Launch Pad 39B di Kennedy il 4 novembre, dopo aver superato l’uragano Nicole. Finito la tempesta, i team hanno condotto valutazioni approfondite sul razzo, il veicolo spaziale e dei sistemi di lancio e hanno confermato che non ci sono stati impatti significativi a causa del maltempo. Gli ingegneri avevano precedentemente riportato il razzo al Vehicle Assembly Building (VAB) il 26 settembre prima dell’uragano Ian e dopo aver annullato due precedenti tentativi di lancio il 29 agosto a causa di un sensore di temperatura difettoso e il 4 settembre a causa di una perdita di idrogeno liquido. Prima di tornare al VAB, i team hanno riparato con successo la perdita e aggiornato le procedure di rifornimento. Artemis I è supportato da migliaia di persone in tutto il mondo, dagli appaltatori che hanno costruito Orion, il razzo SLS e l’infrastruttura di terra necessaria per il loro lancio, ai partner internazionali e universitari, alle piccole imprese che hanno fornito sottosistemi e componenti.
Attraverso le missioni Artemis, la NASA farà atterrare la prima donna e la prima persona di colore sulla superficie della Luna, aprendo la strada a una presenza lunare a lungo termine e fungendo da trampolino di lancio per Marte.