AGI – La Russia non intende parlare con nessuno sulla base della “formula di pace” proposta da Vladimir Zelensky, anche perché è ovvio che la stessa Kiev non è pronta al dialogo: lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov in un’intervista all’agenzia russa Ria Novosti. “È evidente che Kiev non è pronta al dialogo”.
“Proponendo ogni sorta di idee e di ‘formule di pace’, Zelensky accarezza l’illusione di ottenere, con l’aiuto dell’Occidente, il ritiro delle nostre truppe dal territorio russo del Donbass, dalla Crimea, da Zaporizhzhia e regione di Kherson, il pagamento dei danni da parte della Russia e la resa dei tribunali internazionali. Naturalmente, non parleremo con nessuno a tali condizioni”, ha detto Lavrov.
Lavrov è convinto che il mondo raccolga in questa fase i frutti della “politica miope ed egoista” dei Paesi europei ex alleati di Mosca. Lo ha detto in un’intervista all’agenzia russa Ria Novosti.
“I Paesi occidentali – per la maggior parte membri dell’Osce e della Nato – hanno violato a lungo e intenzionalmente i principi dell’organizzazione di Vienna, lo spirito e la lettera dei documenti fondamentali in essa adottati – anche al più alto livello – nel campo della sicurezza europea”.
E spiega: “Ad esempio, l’espansione della Nato, l’avvicinamento della sua infrastruttura militare ai confini della Russia, viola gravemente l’obbligo di non rafforzare la propria sicurezza a discapito della sicurezza degli altri. Ora stiamo raccogliendo i frutti dell’egoista, politica miope di quelli che un tempo erano i nostri partner, nei cronfronti dei quali la nostra fiducia è stata minata in maniera fondamentale”.
Il conflitto non si arresta
È risuonato l’allarme antiaereo in tutta l’Ucraina, alle prime luci del giorno: lo riferiscono i dati della mappa online del Ministero dello Sviluppo Digitale. In precedenza, l’allarme era stato lanciato tra l’altro nelle regioni ucraine di Kiev, Odessa, Mykolaiv, Sumy, e nelle parti di Zaporozhzhya e Kherson controllate dagli ucraini. Anche il governatore di Zhytomyr Oblast Vitaliy Bunechko su Telegram ha evocato la “minaccia di un massiccio attacco missilistico”.
Sono risuonate inoltre potenti esplosioni a Kiev e nella regione limitrofa: lo riferiscono i media ucraini, secondo i quali comunque “la contraerea è al lavoro”.
La guerra in Ucraina, tuttavia, è a un punto morto poiché né l’Ucraina né la Russia, complice l’inverno ma non solo, riescono in questo momento a fare passi in avanti significativi: la valutazione è del capo dell’agenzia di intelligence militare ucraina. “La situazione è semplicemente bloccata“, ha detto Kyrylo Budanov alla Bbc in un’intervista. “Non si muove”.
Francesca Romana Cristicini