AGI – Ha parlato di “battaglia finale”, promesso di “finire il lavoro”, avvertito i repubblicani che tra l’America e il baratro c’è solo lui, “unico candidato” in grado di “evitare la Terza guerra mondiale” e di fermare la guerra tra Russia e Ucraina “in un giorno”.
In un discorso durato più di cento minuti, interrotto più volte dagli applausi e dal grido “Usa Usa Usa”, Donald Trump ha lanciato i temi che faranno parte della sua campagna presidenziale per il 2024 e avvertito i candidati interni a non sognare in grande: l’unico leader è lui.
Prima di salire sul palco del Cpac, la convention repubblicana in corso nell’area di Washington Dc, Trump aveva assaporato il gusto dei sondaggi favorevoli: in quello lampo fatto tra gli elettori, il tycoon ha ottenuto il 62 per cento dei consensi, contro il 20 del suo potenziale sfidante più pericoloso, il governatore della Florida Ron DeSantis, che si è tenuto lontano dall’evento.
La convention si conferma una passerella per Trump, che qui ha ritrovato la sua base e l’aria di casa, quella dei comizi. Lui stesso, parlando dal palco, dirà davanti all’entusiasmo della gente: “Non pensavo che sarebbe stato un comizio, ma in realtà lo è”.
Poco prima di intervenire al Cpac, rispondendo alle domande dei giornalisti, il tycoon aveva parlato di “battaglia finale”. “Lo sanno loro – aveva detto, riferendosi ai big del partito – lo so io, lo sapete voi, lo sanno tutti: se non vinciamo noi non vincono loro e il Paese sarà perduto”. A chi gli chiedeva se le inchieste potrebbero costringerlo a fermarsi, aveva risposto deciso: “Assolutamente no, non ci penso nemmeno a lasciare”.
Per il resto, dal palco, davanti al suo amico l’ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro, Trump ha tirato fuori il suo repertorio: ha avvertito del rischio della Terza guerra mondiale, attaccato i Paesi Nato per non aver messo gli stessi soldi degli Stati Uniti, accusato l’Organizzazione mondiale della Sanità di essere controllata dalla Cina, “nonostante metta solo 39 milioni di dollari” l’anno per un miliardo e quattrocento milioni di cittadini, “mentre gli Stati Uniti 450 milioni per 350 milioni di persone”.
L’Oms, ha continuato, è quella che “nasconde le epidemie”, ma la Cina, ha promesso Trump, dovrà “rispondere” per aver diffuso il Covid. Dopo averlo detto nei giorni scorsi, il tycoon ha ricordato che se verrà eletto bloccherà l’import cinese per quattro anni, togliendo a Pechino lo status speciale di partner commerciale.
L’ex presidente ha definito “criminali” Joe Biden e il figlio Hunter, messo in guardia dall'”invasione dei clandestini”, dal pericolo del “deep state”, il mondo dei burocrati di Washington, da quello dei “marxisti”, “comunisti”, “drogati”, le gang criminali, i trafficanti di oppioidi, e promesso che quando tornerà alla Casa Bianca, completerà il muro al confine con il Messico, aggiungendo altri 300 chilometri di barriera.
La chiusura è stata in pieno stile comizio, con il richiamo al Make America Great Again, rendiamo di nuovo grande l’America, e con il brano di sempre, “Hold on, ìm comin'”, cioè “aspetta, sto arrivando”, per quella che sarà la sua “battaglia finale”.