La nuova versione del comandante maximo della Wagner stavolta è diretta alla corruzione russa. Parla di risorse economiche mai arrivate all’esercito impegnato in questa guerra in Ucraina. Non accusa quindi direttamente il presiedente Putin. Muove però verso il Palazzo, finora (ore 19,14 di sabato14 giugno) senza opposizione militare. La Bbc riporta che a Mosca c’è il fuggi fuggi generale. Chi può se n’è andato dalla città. Vuoti gli uffici pubblici.
Putin nel fare il discorso alla nazione veste gli inediti panni della vittima: “Ci hanno pugnalato alle spalle, ma difenderemo il nostro popolo e il nostro Stato. Non si ripeteranno gli eventi del 1917”. Pare sia nella postazione al Cremlino, che non sia scappato come le prime voci avevano fatto trapelare. Prevedibile anche la corsa a stare fuori dai possibili disastri incombenti. E non contano le esortazioni del sindaco che invita tutti a limitare gli spostamenti: possibile l’interruzione del traffico in alcuni quartieri di Mosca. La Tass riporta che sono stati bloccati i social network del Gruppo Wagner per impedire la diffusione di appelli a partecipare alla rivolta dei mercenari guidati da Yevgeny Prigozhin. La guerra si fa anche attraverso i Social..
Gli Stati Uniti confermano il loro sostegno all’Ucraina e sostanzialmente non prendono parte a questa nuova levata di scudi che mette in difficoltà l’impero rivale.
La vigile attesa di eventi tragici come di un finale grottesco non cambia l’indeterminazione degli esperti che finora hanno commentato gli scenari di guerra sottovalutando le intemerate che Prigozhin lanciava verso il quartier generale sovietico. Diceva, in sostanza e ripetutamente, che gli avevano mandati a combattere senza un sostegno militare e tecnico sufficiente. Oggi ha addirittura aggiunto che le risorse sono state investite per questi impieghi militari nel mondo. Solo che il corrispettivo delle strumentazioni militari non sono arrivate ai combattenti. Responsabilità della corruzione che impera in Russia.
Chiaro quindi il senso del ribaltamento dello stato di cose richiesto. In questo tipo di messaggi, ma soprattutto di azioni concrete, il grande punto interrogativo consiste nella possibile adesione di parti importanti dell’economia e della società russa. La Wagner avrà sostegno? È questo l’interrogativo senza risposta che però ha un primo oggettivo dato nella mancanza di una risposta oppositiva, ma anche di un ammutinamento delle truppe che pur essendo mercenarie ben capiscono la portata di questa azione e le sue conseguenze.
Difficilmente Prigozhin potrà essere considerato un patriota e riammesso come principale interlocutore militare. Sicuramente la Russia dovrà rivedere anche i suoi rapporti di forza con le sue articolazioni militari, anche quelle non direttamente dipendenti dalla macchina statale. Ma non è detto che tutto questo avvenga in modo indolore.
Anche se nelle dichiarazioni non c’è stato attacco a Putin da questa vicenda dovrà uscire o l’uno o l’altro.