AGI – Poche ore dopo aver evocato l’inizio di una “guerra civile”, il capo della compagnia mercenaria russa Wagner, Evgenij Prigozhin, ha fermato i suoi uomini quando erano ormai a 200 chilometri da Mosca.
“Ci fermiamo e torniamo alle basi. Torniamo in Ucraina”, ha annunciato Prigozhin in un messaggio audio spiegando di voler “evitare un bagno di sangue” e di aver accettato la mediazione del presidente bielorusso Alexandr Lukashenko per porre fine alla crisi iniziata con l’occupazione della città di Rostov-sul-Don. Un tentato golpe dei cui preparativi, secondo il Washington Post, gli Usa erano a conoscenza.
Uccisi 15 soldati di Mosca
Dopo un’intera giornata di insurrezione armata, l’uomo d’affari a capo della milizia di mercenari ha finalmente ordinato ai suoi uomini in marcia verso Mosca di “tornare indietro” e “tornare ai campi”, in seguito alla mediazione di Minsk. I combattenti si sono così ritirati da Rostov, dove avevano preso il controllo delle infrastrutture militari. Secondo i blogger militari russi, 15 soldati di Mosca sono stati uccisi durante la rivoilta.
Proprio la Bielorussia accoglierà Prigozhin, che lascerà il il Paese e non sarà processato. L’indagine penale aperta nei suoi confronti sarà archiviata, aveva annunciato in serata il Cremlino, rallegrandosi dell’accordo che ha consentito di scongiurare una strage.
I paramilitari che avevano seguito il capo di Wagner, a loro volta, non saranno perseguiti “visti i loro meriti sul fronte ucraino”, ha spiegato il portavoce di Putin, Dmitry Peskov. “Alcuni di loro, se lo desiderano, firmeranno contratti con il Ministero della Difesa”, ha detto Peskov, senza fornire ulteriori dettagli.
Il Cremlino ringrazia Lukashenko
Il portavoce del Cremlino ha elogiato il ruolo di mediatore svolto da Lukashenko nel risolvere le tensioni che hanno fatto vacillare il potere russo come mai prima d’ora. “Siamo grati al Presidente della Bielorussia per i suoi sforzi diplomatici”, ha sottolineato Peskov, riferendosi a una discussione “molto lunga e francamente calorosa” tra i due leader, alleati contro l’Occidente nell’intervento militare russo in Ucraina.
“La situazione è stata risolta senza nuove vittime, senza aumentare il livello di tensione”, ha aggiunto, tra i timori di uno scontro diretto tra le forze di sicurezza russe e i combattenti Wagner diretti a Mosca. Peskov ha anche sottolineato che Alexander Lukashenko “conosce personalmente Prigozhin da molto tempo, da più di 20 anni” e che è stata “una sua iniziativa personale” quella di risolvere la situazione.
Nonostante questa “giornata piuttosto dura, piena di eventi piuttosto tragici”, Peskov ha insistito sul fatto che il tentativo di Prigozhin di rovesciare il potere militare non influenzerà “in alcun modo” il corso dell’offensiva russa in Ucraina. “L’operazione militare speciale continua. Le nostre truppe sono riuscite a respingere la controffensiva ucraina”, ha dichiarato alla stampa, proprio mentre le truppe di Kiev cercavano di sfondare le difese russe.
Per il Washington Post, “gli Usa sapevano”
Gli Usa hanno respinto qualsiasi accusa di coinvolgimento ma, secondo il Washington Post, “le agenzie di intelligence statunitensi sapevano che il leader del Gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, stava pianificando una rivolta contro l’establishment militare russo da metà giugno”.
“Gli Stati Uniti continueranno a coordinarsi strettamente con gli alleati e i partner”, ha scritto su Twitter il segretario di Stato americano, Antony Blinken, che nelle scorse ore ha parlato con l’omologo polacco Rau Zbigniew per discutere degli sviluppi in Russia.
.”Prigozhin ha umiliato Putin/Stato e ha dimostrato che in Russia non esiste più il monopolio della violenza legittima”, ha ironizzato invece Mykhailo Podoliak, consigliere della presidenza ucraina.
___________________________