Il Perù dichiara lo stato di emergenza sanitaria: aumentano i casi di sindrome di Guillain-Barré, una rara malattia che colpisce il sistema nervoso. Cosa la provoca e come si guarisce?
Solo dopo 3 anni dalla pandemia Covid-19 che ha paralizzato il mondo intero, il governo peruviano dichiara lo stato di emergenza sanitaria attraverso la nota dell’8 luglio 2023. Panico nazionale per un insolito aumento di casi della sindrome di Guillain-Barrè, la stessa che si pensa stia affliggendo la famosa Jenna Jameson.Attualmente i morti causati da questa rara malattia sono quattro mentre i casi registrati da gennaio dal Ministero della Salute peruviano sono 182. Il piano attuato dal Paese, come dichiara il Ministro della Salute César Vásquez, prevede 90 giorni di sorveglianza epidemiologica, indagine, controllo dell’aumento dei casi e cure mirate per gli affetti da questa patologia del sistema nervoso che può portare a paralisi di muscoli respiratori e facciali. Ad oggi la sindrome è maggiormente presente nei distretti di Piura, Cajamarca, La Libertad, Puno, Huánuco, Callao, Loreto, Áncash e Lima.
Cosa provoca la sindrome di Guillain-Barrè
La causa all’origine di questa rara patologia non è ancora stata identificata con certezza assoluta, attualmente viene considerata una polineuropatia immuno-mediata, ossia un disturbo a carico dei nervi periferici, in cui la causa dei danni è il sistema immunitario. Responsabile della sindrome di Guillain-Barr è la risposta immunitaria contro molecole del nervo, innescata da una precedente infezione contro cui vengono prodotti degli anticorpi che riconoscono anche delle molecole del nervo simili a quelle dell’agente infettante. In circa due terzi dei pazienti, la sindrome di Guillain-Barrè inizia da 5 giorni a 3 settimane dopo una banale infezione, un intervento chirurgico o una vaccinazione. L’infezione rimane comunque il maggior fattore scatenante. Un gruppo di casi affetti da questa malattia fu conseguente a un programma di vaccinazione dell’influenza suina nel 1976, ma tale associazione fu poi dimostrata essere infondata, dovuta a errori negli accertamenti. In alcuni pazienti, la sindrome di Guillain Barré si è sviluppata dopo aver contratto il Covid-19.
Come si guarisce
Esistono due tipi interventi terapeutici che, se prontamente messi in atto, possono accelerare la guarigione e ridurre la durata e le complicazioni della sindrome di Guillain-Barrè. Si tratta della plasmaferesi, che consiste nella separazione del plasma dalla parte cellulare che viene poi re-infusa nel corpo, efficace nell’eliminare gli anticorpi che danneggiano i nervi periferici e infusione di immunoglobuline, sostanze contenenti anticorpi provenienti dal sangue di donatori sani che bloccano l’effetto dannoso anticorpale. Se la patologia non dovesse esser trattata, il principale sintomo è la debolezza progressiva che colpisce solitamente prima gli arti inferiori e poi quelli superiori, inclusi muscoli del viso. La malattia può provocare anche: difficoltà nella respirazione, deglutizione e linguaggio, alterazioni della frequenza cardiaca, pressione sanguigna e temperatura corporea. “La gravità e la durata della malattia variano da debolezza lieve, generalmente associata a guarigione spontanea, fino alla tetraplegia, ovvero la paralisi totale, con insufficienza respiratoria” – dichiarano gli esperti dell’Istituto Superiore della Sanità. Per alleviare il dolore, che può essere molto intenso, possono anche essere somministrati farmaci antidolorifici.
L’intervento del Governo
Il Perù prevede l’acquisto di immunoglobuline per la cura delle persone malate per i prossimi due anni. Sono poi previsti finanziamenti per l’acquisto di beni e servizi per un importo superiore ai 12 milioni di Sol peruviano. Per prevenire il rischio di ammalarsi di sindrome di Guillain-Barré, le istituzioni locali consigliano di lavarsi le mani per circa 20 secondi, bere acqua potabile, lavare e disinfettare frutta e verdura prima di mangiarla e cuocere la carne con buona cottura per evitare la contrazione di infezioni. Gli obiettivi sono: migliorare l’assistenza ai pazienti nelle strutture sanitaria, rafforzare il controllo dei casi sospetti e preparare il materiale informativo per la popolazione e il personale sanitario.
La malattia di Jenna Jameson
Jenna Jameson, ex attrice del cinema per adulti, famosa per il suo sorriso e bellezza, a 47 anni ha ricevuto la presunta diagnosi di sindrome di Guillain-Barré. La donna dichiara che il primo campanello d’allarme è stata una banale caduta in bagno, seguita da una debolezza sempre maggiore e da un senso di stanchezza alle gambe fino a non riuscire più a camminare. Di recente è stata ricoverata dopo una serie di attacchi di vomito all’apparenza inspiegabili in un ospedale delle Hawaii. “Non ho ricevuto il vaccino e questa non è una reazione al vaccino” – ha dichiarato Jenna dopo speculazioni secondo le quali i suoi problemi sarebbero dovuti ad una presunta vaccinazione.
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