AGI – “La Russia è vicina a un accordo con sei Paesi africani ai quali forniremo derrate alimentari gratuite e anche la logistica delle forniture”. Lo ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, al termine dei colloqui a Sochi con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan.
“Siamo stati costretti a prendere la decisione” di uscire dall’accordo per l’export del grano ucraino attraverso il Mar Nero perché “i Paesi occidentali continuano a bloccare l’accesso degli agricoltori russi ai mercati internazionali” ha aggiunto Putin, assicurando che lo stop “non ha avuto un impatto sul mercato internazionale, i prezzi continuano a ridursi”.
Il presidente turco aveva anticipato “un annuncio molto importante per il mondo” alla fine dei colloqui che si sono svolti nella residenza del presidente russo, sono i primi da ottobre e avvengono mentre le forze russe cercano di contenere una controffensiva da Kiev che comincia a mostrare risultati promettenti dopo tre mesi di combattimenti sul fronte meridionale.
Erdogan, ha riferito di aver “discusso a lungo” dell’accordo sul grano con Putin. L’intesa “ha giocato un ruolo enorme nella prevenzione della crisi alimentare“.
Mosca potrebbe rientrare nell’accordo
Putin, ha ribadito che Mosca “prenderà in considerazione la possibilità di rientrare nell’accordo sul grano quando i Paesi occidentali rispetteranno gli impegni presi”.
L’accordo mediato da Turchia e Onu è al momento sospeso dopo l’uscita della Russia il 18 luglio. Gli impegni presi dall’Occidente e a cui si riferisce Putin sono, tra le altre cose, il collegamento della banca agricola russa allo Swift, la fornitura di pezzi di ricambio per le macchine agricole, lo sblocco della logistica dei trasporti e delle assicurazioni, la riattivazione dell’oleodotto dell’ammoniaca Togliatti-Odessa e lo scongelamento dei beni di alcune società russe. Tutti impegni che secondo il Cremlino non sono stati rispettati.
Il presidente turco spera che i colloqui sul trasporto dei cereali possano diventare un trampolino di lancio per negoziati di pace più ampi tra Kiev e Mosca. Erdogan è uno dei pochi leader della Nato a mantenere rapporti con Putin.
La loro relazione stretta ma a volte tumultuosa sembra essere diventata più forte da quando la Russia ha lanciato l”operazione militare speciale’ in Ucraina nel febbraio 2022. La decisione di Putin di tagliare e rinviare i pagamenti turchi per il gas russo ha contribuito ad attenuare gli effetti della crisi economica che è quasi costata a Erdogan la rielezione a maggio.
Da parte sua, Istanbul ha deciso di non aderire alle sanzioni occidentali contro Mosca ed è diventata luogo privilegiato per l’accesso dei russi a diversi prodotti e servizi. Erdogan, tuttavia, ha di recente irritato Mosca per aver fornito armi all’Ucraina sostenendo la sua ambizione di aderire alla Nato.
L’importanza dell’intesa sul grano
La Russia si è ritirata a luglio dall’accordo che consentiva il trasporto marittimo del grano ucraino, fondamentale per l’approvvigionamento alimentare mondiale, criticando il fatto che l’invio sul mercato internazionale dei propri prodotti agricoli e fertilizzanti fosse ostacolato dalle sanzioni occidentali.
Da allora ha minacciato di attaccare le navi che lasciano i porti ucraini nel Mar Nero. Ha inoltre intensificato i bombardamenti sulle infrastrutture portuali ucraine. Per quanto riguarda il ritorno all’accordo sui cereali, “esiste ormai un processo basato su una migliore comprensione e una migliore risposta alle richieste della Russia”, ha stimato il capo della diplomazia turca Hakan Fidan, che giovedì si è recato a Mosca per preparare la visita del presidente.
La soluzione al trasporto di cereali nel Mar Nero “dipende dai Paesi occidentali che devono mantenere le loro promesse”, ha affermato all’inizio di agosto Erdogan, alludendo alle richieste di Mosca. Kiev è alla ricerca di partner per incrementare le esportazioni, anche attraverso il Mar Nero.
L’Ucraina ha recentemente inviato quattro navi per testare una nuova rotta marittima che entra solo brevemente nelle acque internazionali e segue in gran parte quelle controllate dai membri della Nato.
Da parte sua, Mosca ha formulato una propria proposta basata sull’invio gratuito di generi alimentari in Africa e di cereali a prezzo ridotto da trasformare in Turchia grazie a un contributo finanziario del Qatar.
Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha respinto la nuova proposta del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, di riprendere l’accordo sull’esportazione di grano ucraino. “Non ci sono ancora garanzie in questa proposta, solo promesse”, ha tagliato corto.
Francesca Ruggiero