AGI – Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha affermato che il suo Paese si sta “imbarcando in una guerra lunga e difficile“, imposta dal movimento palestinese Hamas, che ha compiuto un attacco senza precedenti in territorio israeliano. Al momento sono morti almeno 300 israeliani e 232 palestinesi mentre i feriti solo più di 1500.
In un messaggio pubblicato sul suo account X, Netanyahu ha affermato che la guerra “ci è stata imposta da un attacco omicida di Hamas“. La prima fase della guerra, scrive Netanyahu, prevede la “distruzione della maggior parte delle forze nemiche” che si sono infiltrate in Israele e hanno ucciso civili e soldati. Israele ha anche lanciato un’offensiva a Gaza “e continuerà senza esitazione e senza tregua, fino al raggiungimento degli obiettivi”, ha aggiunto.
Aiuti militari dagli Usa
Stati Uniti e Israele stanno discutendo di possibili aiuti militari. Lo afferma un funzionario dell’amministrazione americana. Il funzionario ha spiegato che un annuncio da parte di Washington è possibile già da oggi, ma ha osservato che la situazione al Congresso – dove la Camera è attualmente priva di un leader – complicherà la questione.
In aggiornamento
Ore 9.41 Tajani: “Contiamo su arabi moderati per de-escalation”: Il governo italiano conta sui Paesi arabi moderati per “calmare le acque” in Israele: lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenuto al Tg1 Rai. “Contiamo su Arabia Saudita, Giordania, Egitto perche’ possano calmare le acque”, ha detto, il capo della diplomazia italiana, appena tornato da Riad e in partenza per una missione, l’11 e il 12 ottobre, al Cairo.
“Sono Paesi moderati che non vogliono un’escalation del conflitto”. Tajani ha avuto un colloquio telefonico, ieri sera, con i colleghi di Usa, Francia e Germania, tra gli altri, “per coordinare le iniziative”. “Non vogliamo -ha detto- un’altra guerra di più ampio raggio”.
Ore 9.36 Alcuni connazionali già di rientro in Italia: “So che alcuni connazionali sono già partiti e stanno tornando in Italia”: lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha invitato comunque gli italiani che sono in Israele e vogliano rientrare a non recarsi in aeroporto se non sono gia’ in possesso di biglietto aereo. “Ci sono due compagnie con cui si puo’ tornare in Italia, Israel Airlines ed EL-AL”, ha aggiunto il capo della diplomazia italiana.
Ore 9.20 Tahani: “Nessuna notizia negativa di italiani in Israele”: “Al momento non abbiamo notizie negative sugli italiani” nella zona del conflitto israelo-palestinese: lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando al Tg1. Il capo della diplomazia ha assicurato che la Farnesina, attraverso l’ambasciata a Tel Aviv e il consolato a Gerusalemme, e ‘Unita’ di crisi “seguono costantemente gli avvenimenti, ventiquattr’ore su ventiquattro, pronte a dare risposte” sugli italiani in loco.
Ore 9.13 Tajani chiede “de-escalation”: “Condanniamo l’invasione e l’attacco di Hamas, Israele ha diritto a diritto a difendersi ma vogliamo una de-escalation”: lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando al Tg1 della pericolosa crisi scoppiata tra Israele e Hamas. Tajani -appena tornato da Riad e in partenza, l’11 e il 12 ottobre, per il Cairo- ha detto che conta sulla mediazione di Paesi mediorientali moderati per la de-escalation della crisi.
“Condanniamo l’invasione e l’attacco di Hamas, Israele ha diritto a diritto a difendersi ma vogliamo una de-escalation”: lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando al Tg1 della pericolosa crisi scoppiata tra Israele e Hamas.
Tajani -appena tornato da Riad e in partenza, l’11 e il 12 ottobre, per il Cairo- ha detto che conta sulla mediazione di Paesi mediorientali moderati per la de-escalation della crisi.
Ore 9.00 Hamas, miliziani impegnati in battaglie “feroci”: Hamas sostiene che i suoi miliziani sono ancora impegnati in battaglie “feroci all’interno di Israele”. Lo ha fatto sapere il braccio armato dell’organizzazione islamista, le Brigate al-Qassam. Tra i luoghi in cui ancora si combatte, secondo la nota diffusa sul suo canale Telegram, Ofakim, Sderot, Yad Mordechai, Kfar Azza, Be’eri e Kissufim.
Ore 8.21 Colpito il compound del capo dell’intelligence di Hamas: I caccia israeliani hanno attaccato il compound militare nella casa del capo dell’intelligence di Hamas nella Striscia di Gaza. Lo ha reso noto l’esercito israeliano
Ore 8.07 Israele recupera il controllo di una trentina di luoghi: Le truppe israeliane hanno ripreso il controllo di 29 luoghi in Israele, localita’ che erano state occupati ieri da Hamas, ma la lotta contro i miliziani del gruppo palestinese continua in otto punti: l’aggiornamento è del portavoce dell’esercito israeliano, Richard Hecht.
Tra i luoghi dove sono ancora in corso scontri spiccano le citta’ di Sderot e Beeri, dove la situazione in termini di vittime e’ critica, cosi’ come la base militare nel distretto meridionale del Comando Centrale. In questi luoghi, Israele ha salvato gli israeliani tenuti in ostaggio da Hamas nelle zone liberate, anche se non ha fornito dati; mentre cinquanta persone, ha aggiunto Hecht, “soldati, ma anche civili, compresi bambini e nonni”, rimangono ostaggi all’interno di Gaza. Nella notte sono stati liberati dalle forze di sicurezza israeliane gli ostaggi nei kibbutz Beeri e Ofakim, ed e’ stata sgombrata anche una stazione di polizia a Sderot, che era stata invasa da Hamas e dove sono stati uccisi 10 miliziani armati, hanno riferito ancora le autorità.
Ore 7.56 L’appello di Oxfam: “Oxfam chiede a tutte le parti in conflitto di cessare immediatamente ogni offensiva militare per evitare un’ulteriore escalation di violenza, che ricadrebbe in primis sulla popolazione civile di entrambe le parti. La situazione attuale rappresenta il persistente fallimento dei leader nel mettere in campo soluzioni efficaci per affrontare la lunga occupazione e il blocco imposto su Gaza. Siamo al lavoro in queste ore, insieme ai nostri partner e alle altre organizzazioni internazionali, per valutare la situazione umanitaria, i bisogni piu’ urgenti e i rischi per la sicurezza dei civili e dei nostri operatori sul campo, soprattutto nelle aree prive di rifugi adeguati”. Cosi’ in una nota Mustafa Tmaizi, direttore di Oxfam nei Territori Palestinesi Occupati e in Israele.
Ore 7.51 Hezbollah colpi mortaio in solidarietà “resistenza”: Hezbollah, che ha rivendicato la responsabilità dei colpi di mortaio sparati dal Libano verso il nord di Israele, ha reso noto di averlo fatto in solidarieta’ con la “resistenza palestinese”. In una nota, il gruppo paramilitare islamista e sciita libanese, che come miliziani palestinesi vuole la distruzione di Israele, afferma di aver preso di mira tre siti militari israeliani nelle “fattorie di Sheeba”, la regione contesa di Mount Dov. Le forze di difesa israeliane non hanno riportato alcun ferito e hanno detto di aver risposto con attacchi di artiglieria.
Ore 7.48: Attivati centri per localizzazione persone: La polizia israeliana e il Comando del Fronte Interno, l’agenzia israeliana che opera nelle situazioni di emergenza, hanno annunciato di aver attivato un centro per la localizzazione delle persone scomparse.
Secondo l’esercito israeliano, c’è un “numero significativo” di civili e soldati israeliani tenuti in ostaggio da Hamas, tra cui bambini, donne, anziani e disabili. Alcuni sono vivi e alcuni probabilmente morti, ha riferito il portavoce militare tenente colonnello Jonathan Conricus. Alle persone interessate è stato chiesto di recarsi al centro, allocato vicino all’aeroporto Ben Gurion, portando tutti i dettagli identificativi delle persone scomparse, tra cui le foto, ma anche oggetti da cui sia possibile estrarre il Dna.
Ore 7.28 Liberati alcuni ostaggi al confine con Gaza: In Israele, sono stati liberati alcuni ostaggi che erano tenuti in una casa a Ofakim, al confine con Gaza, e nell’operazione i soldati israeliani hanno ucciso “10 terroristi” ma anche alcuni civili.
Secondo l’esercito israeliano c’è un “numero significativo” di civili e soldati israeliani tenuti in ostaggio da Hamas, tra cui bambini, donne, anziani e disabili. Alcuni sono vivi e alcuni probabilmente morti, ha riferito il portavoce militare tenente colonnello Jonathan Conricus.
Ore 7.18 Colpite le abitazioni dei capi di Hamas: Secondo l’emittente pubblica Kan, l’aviazione ha attaccato anche le case degli alti funzionari del gruppo terroristico nella Striscia di Gaza.
Ore 7.13 Israele “Colpiti obiettivi di Hamas tra i quali QG intelligence”: L’esercito israeliano ha reso noto all’alba di aver colpito all’almeno 10 obiettivi di Hamas tra i quali anche u quartieri generali dell’intelligence del gruppo terroristico.
Ore 7.05 Germania e Francia blindano le sinagoghe: Berlino e Parigi rafforzano la sicurezza intorno a sinagoghe, scuole e monumenti ebraici dopo l’attacco a sorpresa di Hamas contro Israele.
La Germania, ha fatto sapere il ministro dell’Interno tedesco Nancy Faeser al quotidiano Bild, ha deciso di rafforzare la protezione della polizia nelle istituzioni ebraiche e israeliane, dopo tra l’altro che alcuni sostenitori dei palestinesi erano scesi nelle strade di Berlino per celebrare l’attacco. La Francia si concentra sulle sinagoghe e le scuole ebraiche nelle citta’ di tutto il Paese. Nel Regno Unito, la polizia ha aumentato le pattuglie in alcune parti di Londra.
Ore 5.25 – La Cina è molto preoccupata: “La Cina è profondamente preoccupata per l’attuale escalation di tensione e violenza tra Palestina e Israele”, ha dichiarato il ministero degli Esteri di Pechino, aggiungendo che “invita tutte le parti interessate a mantenere la calma e a esercitare la moderazione, a cessare immediatamente il fuoco, a proteggere i civili e a prevenire un ulteriore deterioramento della situazione”.Pechino ha affermato che “i ripetuti scontri tra Palestina e Israele dimostrano pienamente che la stagnazione a lungo termine del processo di pace è insostenibile”. La via d’uscita fondamentale dal conflitto israelo-palestinese risiede nell’attuazione della “soluzione dei due Stati” e nella creazione di uno Stato palestinese indipendente”, ha aggiunto.
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