Il web non perdona: commenti spiacevolissimi, quando non offensivi, appaiono a decine sotto la foto di Carola Rackete all’Europarlamento, dove un vestitino rosso lascia scoperte le gambe non depilate
ROMA – ‘Carola Moquette‘ oppure ‘Carola Macete‘. Il popolo del web ha sentenziato: una donna deve depilarsi le gambe, quantomeno sul posto di lavoro. Non è piaciuta agli utenti della rete la foto che ritrae Carola Rackete, appena eletta con la Die Linke (partito di sinistra tedesco) all’Europarlamento, con un vestito rosso che le lascia scoperte le gambe con una evidente peluria.
Sono centinaia, violenti e per lo più sessisti gli attacchi rivolti all’attivista ed ex capitana della nave tedesca Ong Sea Watch, che nel 2019 fu arrestata (ma poi rimessa in libertà) per non aver rispettato gli alt di una motovedetta della Guardia di Finanza, entrando in collisione con la stessa, facendo sbarcare un gruppo di migranti senza documenti validi nel porto di Lampedusa.
Oggi la capitana ‘disobbediente’, come già era stata definita in passato, secondo molti è di nuovo ‘rea’. Questa volta per essere stata irrispettosa del nuovo ruolo istituzionale che le è stato conferito: “A casa tua fai come vuoi, ma sul posto di lavoro la ceretta te la devi fare” delibera un utente. “Che orrore, pensa che gatto che ce sta lì sotto…anzi, una marmotta!”, allude un altro. “Ma chi è er poro Lucio Dalla?”. E ancora la si deride: “Ecco perché ha speronato una imbarcazione pattuglia della Finanza… ha le palle!”, “Questa ha evitato il carcere per un pelo!”.
Ma i commenti proseguono, sfociando in veri e propri attacchi e insulti anche sul lato estetico: “Mio zio Ciro aveva meno peli, però ha i polpacci del terzino fluidificante”, “Un qualcosa a metà tra Pippo Pancaro e Roberto Carlos”, “Se la vede Lotito la compra“. Oppure: “Manco a li cani!”, “Dite quello che volete, ma Carola rimane sempre un bell’uomo”, “Non è neanche un bell’uomo, fa schifo”, “Vado a vomitare e torno”, “Il problema è anche che ha le gambe maschili, poi con quei peli sono nauseabonde”.
Non mancano le allusioni, anche a sfondo sessuale, come “Secondo me ha anche un ‘racketone’ tra le gambe…”, “La Rackete? Nemmeno con quello di Mimmo Lucano…” (il neo-europarlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra). E si arriva persino a ipotizzare che Carola Rackete non si lavi e che possa emanare un cattivo odore: “Secondo me puzzerà pure…“, “Pensa a chi sarà seduto al suo fianco, sentirà parlare ininterrottamente le sue ascelle!”, “Sembra che Rackete non si lavi, ma è una questione di rispetto per chi le deve stare vicino”. Tra i peggiori insulti, infine, c’è questo: “Un aborto spontaneo”.
Si contano sulle dita di una mano, invece, i commenti a sua ‘difesa’. “Viva la libertà di essere libera da stereotipi imposti da una società consumistica e modaiola“, “Dovremmo accettare la libertà di autodeterminazione, soprattutto se questo tipo di scelte (fare la ceretta o no) non lede nessuno, se non il senso estetico di qualcuno”, “Fare satira su questi aspetti è da ragazzini di scuola media degli anni ’80”.