Nella campagna elettorale americana siamo già arrivati al rilancio sulla proposta. La prossima fase somiglia a “cacio e pepe per tutti” come dice quel comico in una pubblicità. Kamala Harris si preoccupa allora di entrare nel dettaglio per dare credibilità alla sua proposta che contraddice quella del suo predecessore Joe Biden. Come una neoliberale Kamala parla di imposte al trentatré per cento sui capital gains (attualmente stanno al quarantaquattro). Sempre Kamala sposa l’innovazione promettendo incentivi per le startup e per le piccole imprese impegnate nell’ammodernamento della produzione come nei processi produttivi.
Come se fosse lei ad inseguire ruba un argomento alla campagna elettorale liberista di Donald Trump. Ma, come hanno fatto osservare i commentatori dei principali giornali di orientamento moderato, quello di Kamala consiste in una riconversione a tematiche non sue perché precedentemente la leader dem aveva sostenuto invece la proposta di Biden.
Si ricorda però di essere di sinistra la Kamala Harris quando dice di promuovere una miriade di misure economiche in grado di sostenere il disagio delle classi sociali meno fortunate. Tutto cose buone e belle ma non si capisce dove intenda prendere i soldi. Anche perché nel frattempo continua a sostenere semplificazioni normative per incentivare nuove imprese. In altri termini questo significa detassazione per le nuove attività. Pare puntare quindi sull’economia che ancora non esiste, sulla crescita potenziale, sulle giovani generazioni e la loro capacità di creare ricchezza e valore aggiunto. Come fosse un’italiana qualsiasi guarda a un nuovo che troppo spesso si traduce nella trasformazione del vecchio in altra versione innovativa, quella del piccolo è bello.
E insiste: “gli small business siano essenziali alle fondamenta della nostra intera economia”. Obiettivo: nascita di venticinque milioni di startup. E poi si ricorda di essere di sinistra: “i miliardari e le grandi corporation devono fare la loro parte quando si tratta di tasse”.
Dovrebbe fare una passeggiata in Italia per capire che troppo spesso il piccolo che nasce è una derivazione del vecchio pronto a trasformarsi per ripararsi dalle mannaie del fisco quando si profilano a loro danno.