L’obiettivo dell’attacco con droni che ha colpito Cesarea, in Israele, era la residenza privata del primo ministro Benjamin Netanyahu. La notizia era stata inizialmente riportata dall’agenzia Al Araby e confermata successivamente dalle autorità israeliane. Secondo l’esercito israeliano, (Idf), il drone proveniva dal Libano e ha colpito una struttura nella zona, ma senza causare feriti. Due altri droni sono stati intercettati.
L’ufficio di Netanyahu ha precisato che né lui né la moglie si trovavano in casa al momento dell’attacco. Nel frattempo, l’Idf ha confermato di aver ucciso Nasser Abd Elaziz Rashid, vicecomandante di Hezbollah, in un raid aereo. Rashid era ritenuto responsabile del lancio di razzi dal Libano meridionale verso Israele. La giornata è stata segnata anche da un massiccio attacco con 55 razzi lanciati dal sud del Libano, provocando cinque feriti lievi a Haifa e danni a edifici e veicoli.
A Tel Aviv, le sirene d’allarme sono suonate a causa di un drone infiltrato nella zona di Glilot, area strategica dove si trovano il quartier generale del Mossad e una base dell’intelligence israeliana. Non è stato confermato se il drone sia stato intercettato.
Sul fronte internazionale, l’ayatollah Khamenei ha dichiarato che la resistenza di Hamas non finirà con la morte del suo leader Yahya Sinwar, ucciso in un’operazione israeliana. Intanto, il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha avvertito di possibili rappresaglie contro Israele.
Infine, l’agenzia di stampa palestinese Wafa ha riportato che almeno 30 persone, tra cui bambini, sono state uccise in un raid aereo israeliano a Jabalia, nel nord di Gaza. L’ONU ha ribadito l’urgenza di un cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi.
Nel contesto di un’escalation delle violenze, due persone sono state uccise in un raid israeliano vicino a Beirut, mentre il cancelliere tedesco Olaf Scholz è arrivato in Turchia per discutere della crisi mediorientale con il presidente Erdogan.
F.B.