Naim Qassem, il nuovo leader di Hezbollah, ha tenuto il suo primo discorso televisivo oggi, 30 ottobre, dopo aver assunto la guida del movimento sciita libanese filoiraniano in seguito alla morte di Hassan Nasrallah, ucciso in un raid israeliano il 16 ottobre. Qassem ha dichiarato che “la vittoria sarà nostra”, riconoscendo i sacrifici che attendono Hezbollah, ma garantendo la fiducia nel successo finale. Qassem ha sottolineato il sostegno dell’Iran, ribadendo che Teheran non controlla direttamente l’organizzazione: “L’Iran ci sostiene, ma non guida la sua lotta attraverso di noi”. Ha inoltre lanciato un appello agli altri Paesi arabi per ottenere supporto, sottolineando che Hezbollah non ha mai rifiutato offerte di aiuto.
Secondo il leader di Hezbollah, l’organizzazione è pronta per un conflitto prolungato e ben equipaggiata per resistere. “Uno dei nostri combattenti vale dieci dei loro soldati”, ha affermato riferendosi alle forze armate israeliane. Ha anche sostenuto che i droni e i missili di Hezbollah stanno seguendo un piano ben definito e che la vita quotidiana in Israele è stata fortemente condizionata dalle loro azioni. Qassem ha ribadito che Hezbollah sta combattendo per difendere il Libano, i palestinesi e per evitare il controllo israeliano e americano sulla regione. Nonostante la volontà di evitare un conflitto, ha affermato che “ci troviamo in mezzo a una guerra combattuta contro il Libano”, riferendosi a una serie di attacchi iniziati a settembre. Inoltre, ha indicato che le prossime elezioni americane potrebbero rappresentare un punto di svolta. Hezbollah è disposto a considerare la fine del conflitto, ma solo a condizioni favorevoli, aggiungendo che finora nessuna proposta è stata accettabile per entrambe le parti.
Durante il discorso di Qassem, la trasmissione è stata interrotta a causa di un presunto attacco informatico, secondo quanto riportato da Haaretz. Nel frattempo, attacchi aerei hanno colpito la città di Baalbek e i suoi sobborghi nel Libano orientale. Il sindaco Mustafa al-Shall ha confermato l’incursione, ma non ha fornito ulteriori dettagli. Nel contesto, alti funzionari statunitensi sono attesi nella regione per colloqui con le autorità israeliane e altre controparti locali. Tra loro, il direttore della CIA Bill Burns, il comandante del Centcom Erik Kurilla, e gli inviati per il Medio Oriente Brett McGurk e Amos Hochstein.
F.B.