Donald Trump, presidente eletto degli Stati Uniti, è al lavoro per formare un team di sicurezza nazionale che rappresenti la sua visione e sia composto da figure di fiducia. Questa volta, sembra voler dare priorità a dirigenti d’azienda e imprenditori, preferendoli agli ex generali, per garantire un approccio più allineato alle sue direttive. Trump sta quindi valutando la nomina di fedelissimi in posizioni chiave a Washington.
Durante la campagna elettorale, ha espresso l’intenzione di promuovere negoziati tra Russia e Ucraina per mettere fine al conflitto, oltre a soluzioni diplomatiche per le crisi in corso a Gaza e in Libano; auspica che almeno alcuni di questi conflitti possano avviarsi a una risoluzione prima della sua inaugurazione.
Tra i candidati più vicini a ricoprire ruoli fondamentali nell’entourage del Tycoon emerge la figura di Richard Grenell, al Dipartimento di Stato. Grenell, è un ex ambasciatore degli Stati Uniti in Germania e già consigliere di Trump su questioni di politica estera, e emerge tra i principali nominandi per il ruolo di Segretario di Stato. La sua nomina, con un Senato a maggioranza repubblicana, potrebbe trovare meno resistenza.
Altri nomi in lizza, includono il senatoren Bill Hagerty, già ambasciatore in Giappone, e l’ex consigliere per la sicurezza nazionale Robert O’Brien. Morgan Ortagus, ex portavoce del Dipartimento di Stato, è anche lei considerata per una posizione di alto profilo, così come la deputata Elise Stefanik, potenziale ambasciatrice per le Nazioni Unite.
Al Dipartimento della Difesa e agenzie di intelligence, sono invece già stati nominati Mike Pompeo – come Segretario della Difesa – e il deputato Michael Walz, quest’ultimo anche in considerazione per la guida della CIA insieme a John Ratcliffe, ex direttore dell’Intelligence Nazionale; il senatore Tom Cotton, sebbene considerato per ruoli rilevanti nel settore della Difesa, avrebbe invece lui stesso manifestato disinteresse a ricoprire incarichi governativi.
Sempre per quanto riguarda il Dipartimento di Stato, ad assumere incarichi di rilievo, potrebbe arrivare a essere l’ex inviato per l’Iran Brian Hook; al momento, guiderà il team di transizione del Dipartimento di Stato, e sembra in ogni caso destinato a un ruolo strategico.
Alla Casa Bianca, per il ruolo di Consigliere per la Sicurezza Nazionale sono considerati sempre gli stessi Richard Grenell e Michael Walz.
Un ex funzionario dell’amministrazione Trump, ha spiegato ad una testata Axios quanto sia difficile prevedere le nomine definitive di Trump, poichè spesso i suoi candidati emergono solo nella fase finale del processo. L’ex funzionario ha ricordato come nel primo mandato, Rex Tillerson non fosse stato inizialmente tra i nomi in lista per il segretariato di Stato; ha anche sottolineato come questa volta il team di sicurezza dovrà sostenere l’agenda del presidente senza opporsi, come invece accadde con Tillerson, e con l’ex Segretario alla Difesa James Mattis.
Durante il primo mandato, le questioni di politica estera in medio Oriente furono gestite principalmente da Jared Kushner, consigliere senior e genero di Trump, che promosse gli Accordi di Abramo tra Israele e i vari paesi arabi. Sebbene Kushner abbia dichiarato di non volere rientrare nel governo, la situazione di profonda crisi in Medio Oriente e la possibilità di accordi di pace tra Arabia Saudita e israele potrebbero fare cambiare le sue intenzioni.
Altri nomi rilevanti per il Medio Oriente, sono Avi Berkowitz , che aveva collaborato con Kushner agli Accordi di Abramo e al piano di pace israelo-palestinese, e David Friedman, ex ambasciatore in Israele, entrambi in considerazione per un ritorno nell’amministrazione Trump. Tra i possibili ritorni, anche quelli di Jason Greenblatt e Aryeh Lightstone, già impegnati sotto la precedente amministrazione nella diplomazia mediorientale.
F.B.