Un attacco condotto da Israele a fine ottobre in territorio iraniano ha distrutto un impianto per la ricerca sulle armi nucleari, situato a Parchin – secondo fonti statunitensi e israeliane.
Il bombardamento ha colpito il sito di Taleghan 2, all’interno del complesso militare di Parchin, a circa 30 km a sud-est di Teheran.Questo impianto – in precedenza considerato inattivo – era parte del programma nucleare militare iraniano Amad, interrotto nel 2003.
Secondo l’Istituto per la Scienza e la Sicurezza Internazionale, Taleghan 2 veniva utilizzato per test sugli esplosivi necessari all’innesco di un ordigno nucleare. Immagini satellitari ad alta risoluzione hanno confermato che la struttura è stata completamente distrutta.
Un ex funzionario israeliano ha rivelato che l’attacco ha eliminato sofisticate attrezzature destinate alla progettazione di esplosivi plastici, essenziali per il funzionamento di un’arma nucleare.
L’Iran ha negato di perseguire un programma nucleare militare; il ministro degli Esteri Abbas Araghchi, (nella foto, ndr), ha dichiarato che l’Iran non punta a sviluppare armi nucleari. Tuttavia, il silenzio della missione iraniana all’Onu sull’accaduto alimenta ulteriori dubbi.
L’operazione israeliana arriva in un momento di crescente tensione. L’amministrazione statunitense in arrivo, con diverse figure note per la loro posizione intransigente verso l’Iran, potrebbe intensificare la pressione sulla repubblica islamica.
Israele e stati Uniti monitoravano da mesi le attività del sito Taleghan 2, che secondo fonti riservate svolgeva ricerche utilizzabili sia a fini civili, sia per lo sviluppo di armi nucleari. Solo una ristretta cerchia del governo iraniano sarebbe stata a conoscenza del progetto, nella sua interezza.
I dati raccolti indicavano attività come modellazione al computer, metallurgia e test esplosivi, compatibili con la produzione di un ordigno nucleare. Già lo scorso giugno, gli Stati Uniti avevano avvertito privatamente l’Iran di sospendere queste operazioni, ma senza successo.
Un funzionario statunitense ha aggiunto che le informazioni raccolte hanno portato il direttore dell’intelligence nazionale a rivedere la valutazione sul programma nucleare iraniano, rimuovendo riferimenti che in precedenza escludevano lo sviluppo di armi nucleari da parte di Teheran.
L’attacco israeliano è stato pianificato in risposta al massiccio bombardamento missilistico iraniano del 1′ ottobre; nonostante gli avvertimenti del presidente statunitense Biden di evitare una escalation che potesse innescare una guerra con l’Iran, Israele ha scelto di colpire Taleghan 2, che non rientra nel programma nucleare dichiarato da Teheran.
Questa mossa impedisce all’Iran di riconoscere apertamente il danno subito senza violare il Trattato di non Proliferazione Nucleare, (trattato approvato dall’Assemblea Generale dell’Onu nel 1968, e entrato in vigore due anni successivi), un messaggio chiaro sull’accesso di Israele alle informazioni più riservate del sistema iraniano.
A questo punto, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, (IAEA), promuoverà una risoluzione di censura contro Teheran per la non ottemperanza al protocollo del TPN. Dal canto suo, il ministro Abbas Araghchi ha dichiarato la disponibilità a trattare con Francia, Regno Unito e Germania, respingendo tuttavia l’eventualità di negoziati sotto pressione.
F.B.