Beirut – L’inviato speciale del presidente americano uscente Joe Biden, Amos Hochstein ha dichiarato domenica a Beirut che Libano e Israele sono giunti a un momento decisionale per raggiungee un accordo per il cessate il fuoco.
Hochstein è giunto in Libano lunedi per cercare di finalizzare un’intesa che metta fine al conflitto tra Israele e Hezbollah. Il progetto di accordo prevede un cessate il fuoco e una fase di transizione di sessanta giorni durante la quale le forze militari israeliane si ritirerebbero dal sud del libano; inoltre, sempre secondo questo accordo l’esercito libanese verrebbe dispiegato nelle aree vicine al confine, e Hezbollah trasferirebbe le proprie armi pesanti a nord del fiume Litani.
Il conflitto, innescato dagli attacchi di Hezbollah contro Israele nell’ottobre 2023, a cui è seguito da subito l’intervento massiccio e sistematico di Israele nella Striscia di Gaza, ha già provocato – nel solo Libano, da settembre – 3500 morti libanesi, e circa 15000 feriti; alimentando una spirale di violenze. In un paese che conta oltre un milione di profughi, questi dati vanno a caricare di drammaticità il quadro locale.
Se confermato, l’accordo rappresenterebbe una grande vittoria diplomatica per gli Stati Uniti a un passo dallo start esecutivo del mandato presidenziale di Donald Trump; mandato che – ricordiamo – iniziera’ ufficialmente a metà gennaio 2025.
Sempre nella giornata di domenica, Hochstein ha incontrato a Beirut il presidente del Parlamento libanese Nabih Berri, che sta negoziando per conto di Hezbollah. Al termine del colloquio, l’inviato americano ha definito i colloqui molto costruttivi, e ha sottolineato che le parti stanno lavorando per superare le ultime divergenze.
Tuttavia, la risposta iniziale di Hezbollah al progetto, giunta domenica notte non è stata definitiva, ma ha chiesto ulteriori chiarimenti.
Solo dopo la revisione delle condizioni, Hochstein ha deciso di recarsi a Beirut, pronto a spostarsi in israele nella giornata di domani mercoledì 20 novembre, qualora i negoziati andassero a buon fine.
Nel frattempo, Israele ha intensificato gli attacchi aerei in Libano, colpendo anche Beirut, e ha ampliato le operazioni terrestri nel sud del paese. Azioni che mirano evidentemente a aumentare la pressione su Hezbollah affinchè accetti il cessate il fuoco, alle condizioni proposte.
Le preoccupazioni principali del Libano riguardano una clausola dell’accordo, che riconosce a Israele il diritto di difendersi da eventuali minacce provenienti dal territorio libanese. Tel Aviv – da parte sua – ha chiesto agli stati Uniti un documento aggiuntivo che garantisca la sua libertà d’azione in Libano nel caso in cui l’esercito libanese o le forze ONU, non impedissero il riarmo di Hezbollah, o il traffico di armi pesanti.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito lunedì davanti alla Knesset che Israele esige il ritiro delle forze di Hezbollah a nord del fiume Litani e la possibilità di prevenire un loro riarmo.
Il portavoce del dipartimento di Stato americano, Matthiew Miller, ha dichiarato lunedì che gli Stati Uniti stanno facendo progressi nei colloqui e sono determinati a concludere le negoziazioni; se i colloqui avranno successo, l’accordo potrebbe segnare una svolta cruciale per porre fine a una delle guerre più sanguinose degli ultimi anni, in medio Oriente.
F.B.