I primi a dovere prendere le mosse dalla novità del caso siriano dovrà essere l’Iran. Cade la leadership fondamentalista ed ora si propone la Siria come nuova zona di influenza anti-israeliana. Tanto che hanno dovuto subire degli attacchi preventivi per distruggere arsenali prima che potessero essere utilizzati contro Israele. L’Iran incassa questa caduta di credibilità avendo sempre garantito per Assad invece costretto a riparare in Russia.
I primi ad essere preoccupati però debbono essere gli israeliani. Ma prima di diventare vera leadership mediorientale dovranno superare lo stato di confusa coesione di popoli e religioni derivati dall’essere ancora, di fatto, il risultato non evoluto di una colonia francese.
La Siria si è trovata un ruolo facendo da avamposto dell’Iran e base strategica per la Russia. Una condizione che, non dimentichiamolo, portò all’eccidio di seicentomila persone in nome del mantenimento dello status quo. Ma questo essere assai poco Stato ed essere invece garante di altri interessi ha consentito l’affermazione veloce dei nuovi occupanti del potere in Siria.
Si pensava di aver toccato il fondo con Assad ma chi è subentrato potrebbe essere peggiore di lui, come abbiamo già detto. E non è vero anche il motto per cui il nemico del mio nemico diventi mio amico. Difficile dire quanto possa essere permanente questa scena, ma è chiaro che se questo status continuerà bisognerà intrattenere delle relazioni anche con i nuovi arrivati alla guida della Siria. E non sarà un lavoro facile per nessuno. Tanto più per Israele. E pare proprio che Israele si prepari al peggio operando per il bombardamento preventivo, tanto per dire che stavolta non si lascerebbero trovare impreparati.
E del resto è la stessa guerra con Israele che ha causato questo ribaltamento repentino perché l’Iran non ha potuto più garantire la copertura ad Assad.
Nella continuazione di questa guerra con altri mezzi ed altri interlocutori si tratterà di capire quale sarà il ruolo della Turchia e dietro di lei della Russia che perdendo Assad non ha il suo orecchio e il suo occhio in quella condizione data.
E anche quello che si è annunciato il presidente americano meno interventista della Storia si dovrà vedere quanto riuscirà a tenere fede al suo proposito. Trump può anche pensare solo all’America ma il fatto che si accentui l’effetto polveriera in Medio Oriente, il richiamo degli amici israeliani, non potranno essere dei segnali da non prendere in considerazione.