ROMA – Trump l’ha sparata grossa. No, i paesi della Nato non hanno alcuna intenzione di arrivare a spendere il 5% del Pil per la difesa, come ha “chiesto” (eufemismo) il presidente eletto degli Stati Uniti in una incendiaria conferenza stampa qualche giorno fa. Lo confermano alla Reuters alcuni funzionari di vari stati membri.
I funzionari hanno dichiarato di essere d’accordo sul fatto che la spesa debba aumentare ulteriormente, ma il 5% secondo gli analisti sarebbe un target politicamente ed economicamente impossibile: richiederebbe centinaia di miliardi di dollari di finanziamenti extra.
Tuttavia, è probabile che un nuovo obiettivo venga concordato in occasione del vertice Nato all’Aia a giugno, stimolato dai timori che la Russia possa attaccare un paese Nato dopo l’Ucraina, e dalle esortazioni di Trump. In molti concordano che si arriverà ad un accordo sul 3% del Pil. Considerato che anche questo sarebbe un’esagerazione per molti Paesi che al momento raggiungono a malapena o non raggiungono l’obiettivo del 2%, un decennio dopo che è stato fissato. Tra questi l’Italia, che spende circa il 1,5%. “Ci sarà un cambiamento”, ha detto alla Reuters il ministro della Difesa Guido Crosetto. “Non credo che sarà il 5%, sarebbe impossibile per quasi ogni nazione al mondo in questo momento, ma… non sarà nemmeno il 2% che stiamo già faticando a raggiungere, sarà più del due”.